Nazione: USA
Anno: 2008
Genere: fantasy, sentimentale
Durata: 2h46m
Regia: David Fincher
Sceneggiatura: Eric Roth
Fotografia: Claudio Miranda
Musiche: Alexandre Desplat
Cast: Brad Pitt, Cate Blanchett, Tilda Swinton, Jason Flemyng, Julia Ormond, Taraji P. Henson, Elle Fanning, Madisen Beaty, Elias Koteas, Jared Harris, Robert Towers, Tom Everett
Trama
Nella notte in cui a New Orleans si festeggia la fine della Prima Guerra Mondiale, Thomas Button, un ricco uomo d’affari, sta correndo a casa perché sua moglie sta partorendo il suo primogenito. Ma la moglie morirà dando alla luce un bambino con l’aspetto e le malattie di un anziano. Button all’orrenda vista di quella piccola creatura e disperato per la morte della moglie, decide di ucciderlo gettandolo nel fiume, ma l’intervento di un poliziotto evita l’infanticidio. L’uomo scappando giunge nei pressi di una casa di riposo ed abbandona il bambino sulle scale di fronte all’ingresso, dove viene raccolto dalla governante dell’istituto, la signora Queenie. Visitato da un medico, la signora Queenie scopre che il piccolo è destinato a morire di vecchiaia in breve tempo. In realtà, con il passar del tempo, il bambino inizia a ringiovanire. Durante la sua lunga permanenza nella casa di riposo, Benjamin, così chiamato da Queenie che diventerà per lui una madre, si innamora di Daisy, nipote di una delle ospiti.
Recensione
Tratto da un racconto di Francis Scott Fitzgerald nel 1922, “Il curioso caso di Benjamin Button” è la bizzarra storia di un uomo la cui vita scorre al contrario, nascendo vecchio e ringiovanendo con il passar del tempo. Purtroppo, sebbene il tema trattato sia molto interessante, la pellicola non riesce mai a prendere ritmo, priva di un vero coinvolgimento emotivo. Il film sembra così ristagnare in una semplice biografia senza approfondire aspetti del soggetto che si prestavano a riflessioni interessanti. “Il curioso caso di Benjamin Button” è distante dalla profondità delle avvincenti avventure di un altro diverso che decise, come Benjamin, di partire lasciando i propri affetti. Trattasi di Forrest Gump, personaggio dell’omonimo film di Robert Zemeckis e che, guarda caso, aveva come sceneggiatore lo stesso Eric Roth. La differenza tra due i film è anche nei due protagonisti: se Tom Hank era stato titanico nell’interpretazione, Brad Pitt risulta scolorito ed incapace di dare consistenza al suo personaggio, pur se perfettamente truccato e ricostruito con l’ausilio della computer graphic.
Assurdo poi come Roth sviluppi oltremisura il breve racconto di Fitzgerald trattando episodi che forse non richiedevano neanche la loro presenza. Questo accade soprattutto nella prima parte del film per poi scorrere troppo velocemente quando Button inizia ad avvicinarsi al termine dei suoi giorni.
In realtà è sotto l’aspetto artistico che “Il curioso caso di Benjamin Button” convince. Ben studiata la regia di David Fincher, autore già di splendide pellicole come “Seven” e “Fight club”. Servendosi del flashback nel narrare la storia di Benjamin, Fincher ne accentua l’aspetto fiabesco, approssimando la pellicola a “Big fish - Le storie di una vita incredibile” di Tim Burton. Splendida è la fotografia in alternanza tra colori scuri e caldi, ma sempre così carichi da assimilare le immagini a straordinari dipinti.
“Il curioso caso di Benjamin Button” è un film che piace, ma che non entusiasma. Penalizzato da una durata eccessiva dove nulla è realmente approfondito, ed inoltre troppo simile a storie già viste al cinema, è una fiaba romantica e nostalgica che potrà far intenerire cuori sensibili, ma al pubblico più esigente potrà lasciare la sensazione di aver visto una storia senza provare alcuna compartecipazione. Film decisamente sopravvalutato.
Voto: 6,5
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