giovedì 19 febbraio 2009

IL DUBBIO

Titolo originale: Doubt
Nazione: USA
Anno: 2008
Genere: drammatico
Durata: 1h44m
Regia: John Patrick Shanley
Sceneggiatura: John Patrick Shanley
Fotografia: Roger Deakins, Matt Turve
Musiche: Howard Shore
Cast: Meryl Streep, Philip Seymour Hoffman, Amy Adams, Viola Davis, Alice Drummond, Audrie J. Neenan, Susan Blommaert, Carrie Preston, John Costelloe, Lloyd Clay Brown, Joseph Foster


Trama
Nel collegio della parrocchia di St. Nicholas Padre Flynn, è un parroco dalla mentalità aperta sempre impegnato a sostenere gli allievi più in. Ma il vero cardine della comunità è sour Aloysius Beauvier, la superiora dell’ordine delle consorelle che insegnano nell’istituto. Suor Aloysius è una arcigna tradizionalista, sostenitrice del rigore e della disciplina, spaventando a morte tutti gli allievi. Un giorno, suor James nota alcuni strani comportamenti di padre Flynn nei confronti di Donald Miller, l’unico studente di colore della scuola. In seguito a tali osservazioni, suor Aloysius comincia a nutrire il dubbio che le attenzioni di Padre Flynn abbiamo in realtà scopi poco esemplari.

Recensione
“Il dubbio” è il rifacimento cinematografico dell’omonima pièce teatrale del regista e sceneggiatore John Patrick Shanley. Una carriera, quella di Shanley, piuttosto particolare: agli inizi, come sceneggiatore, vinse un premio Oscar nel 1987 per il film “Stregati dalla luna”, con Cher e Nicholas Cage, ma in seguito non confermò le sue qualità, facendosi notare solo per il discreto “Alive - Sopravvissuti”. In qualità di regista si rese autore del solo “Joe contro il vulcano”, una mediocre commedia avventurosa con Tom Hanks e Meg Ryan, giovani e ancora poco conosciuti al grande pubblico. Nel 2005 torna ad avere importanti riconoscimenti, vincendo i Tony Awards e il premio Pulitzer per la drammaturgia con il suo dramma teatrale dal titolo “Il dubbio”, proposto in Italia con la regia di Sergio Castellitto e con Stefano Accorsi nella parte del protagonista.
Il film, diretto dallo stesso Shanley, è un “duello” tra i due protagonisti, interpretati da attori di grande livello: Meryl Streep e Philip Seymour Hoffman, rispettivamente nei panni di suor Aloysius Beauvier, l’accusatrice e padre Flynn, l’accusato. Suor Aloysius è il tipico esempio di suora tradizionalista: severa, inflessibile e fortemente legata alla struttura gerarchica della Chiesa. Estremamente convinta, forte delle sue certezze, non sente il bisogno di trovare qualche prova che possa confermare le sue idee. Dall’altra parte invece padre Flynn, accusato di pedofilia, prova a difendersi dagli attacci della suora con fervore, senza riuscire a scalfirla: la forza delle convinzioni della religiosa è troppo grande e troppo cieca. Lo scontro però non si limita al grave presunto reato di cui si sarebbe macchiato padre Flynn: suor Aloysius è certa che quel sacerdote, con i suoi modi gentili e le sue idee troppo moderno, può condurre la Chiesa ed i fedeli verso la perdizione. I loro stili di vita sono completamente in antitesi e Shanley sembra evidenziarlo nella sequenza che descrive le cene dei sacerdoti e delle consorelle: i primi si trovano seduti ad una tavola imbandita, con enormi porzioni di cibo, inebriati dall’alcool ed immersi il fumo delle sigarette; subito dopo si vedono le suore a tavola con una cena sobria, accompagnata da un buon bicchiere di latte, in assoluto silenzio. E’ il 1964, e l’assassinio del presidente Kennedy ha lasciato il popolo americano nello sconforto, in un clima di insicurezza. Il nuovo presidente, Lyndon B. Johnson, intenzionato a rinnovare il Paese, diede impulso ad importanti riforme in favore dei Diritti Civili, ed anche la Chiesa cattolica seguiva questa strada, alleggerendo la sua rigidità ed aprendo docile le braccia verso i fedeli. Un’apertura avvertita ed osteggiata da suor Aloysius Beauvier, troppo immersa nel suo tradizionalismo, nel suo odiare qualunque novità (la penna biro era per lei quasi uno strumento del diavolo e colpevole di allontanare gli alunni dalla “bella scrittura”).
“Il dubbio”, in conformità con la versione teatrale, è un film fatto di lunghi monologi e dialoghi, con la mdp che tende a fissare ogni sguardo ed ogni movimento dei protagonisti. In una sorta di giallo, lo spettatore è costretto a seguire tutto ciò che viene detto e compiuto, perché in assenza di prove, tutto è possibile. Facile immedesimarsi in suor James, perfetto ago della bilancia. La giovane suora, pur rispettando il rigore di suor Aloysius, è affascinata dalle idee moderne di padre Flynn. Come lei è facile lasciarsi convincere in un momento dalle argomentazioni di uno dei due contendenti e un attimo dopo ricredersi e sposare delle ragioni dell’altro: tutto contribuisce a far cadere inesorabilmente lo spettatore nel dubbio.
E’ chiaro però che “Il dubbio” risenta della sua provenienza teatrale, ed in particolar modo è la regia di Shanley a risentirne, appesantendo alcuni scene senza alcuna vera necessità, come ad esempio, l’inutile inquadratura obliqua a sottolineaneare l’andatura lenta ed inarrestabile della suora, oppure le finestre sempre battute dal vento come a voler fare metafora del tormento interiore.
Inutile dire che il film poggia saldamente le sue radici nel cast eccezionale: Meryl Streep e Philip Seymour Hoffman deliziano lo spettatore facendo emergere la personalità dei loro personaggi. Altrettanto valide sono le interpretazioni di Viola Davis ed Amy Adams. A confermare la bontà del cast e delle interpretazioni si considerino come le nomination agli Oscar siano tutte relative agli attori.
“Il dubbio” è un film importante, un ritratto di una società distante dalla nostra (o che si può al limite ritrovare ormai soltanto in piccoli centri di provincia), in un momento in cui la Chiesa cattolica si trovava sul punto di modificare il suo rapporto con i suoi fedeli. Un film impegnativo, da vedere e rivedere per poterne cogliere aspetti e dettagli che possono sfuggire ad una prima semplice visione. Un film che sicuramente può essere origine di discussioni, perché nel dubbio ci sono sempre domande senza risposte.

Voto: 8



FONTE

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