Titolo originale: L’instinct de mort
Nazione: Canada, Francia, Italia
Anno: 2008
Genere: biografico, poliziesco
Durata: 1h53m
Regia: Jean-François Richet
Sceneggiatura: Abdel Raouf Dafri
Fotografia: Robert Gantz
Musiche: Marcus Trumpp
Cast: Vincent Cassel, Gerard Depardieu, Cecile De France, Gilles Lellouche, Elena Anaya, Roy Dupuis, Michel Duchaussoy, Myriam Boyer, Florence Thomassin, Gilbert Sicotte, Abdelhafid Metalsi, Deano Clavet, Mustapha Abourachid
Trama
Francia, 1959. Jacques Mesrine ritorna a Parigi dopo aver prestato il servizio militare in Algeria, dove ha vissuto esperienze molto difficili. Il ragazzo, appartenente alla tipica famiglia borghese, inizia a lavorare onestamente, ma ben presto è conquistato dall’ambiente malavitoso che frequenta. Così lascia il lavoro e la famiglia per mettersi al soldo del boss locale Guido. E’ l’inizio della sua carriera criminale fatta di rapine, sequestri di persona ed omicidi che lo porterà fino negli Stati Uniti ed in Canada.
Recensione
“Nemico pubblico n.1 - L’istinto di morte” è primo capitolo della biografia in due parti dedicata al famigerato criminale Jacques Mesrine, gangster francese che agì tra Francia, Spagna, America e Canada negli anni ‘60/70. Tratto dalle memorie che lo stesso Mesrine scrisse durante la sua permanenza in carcere, il film è il ritratto di un personaggio che malgrado la sua crudeltà affascinò l’opinione pubblica francese per il suo carattere arrogante e seducente. Jean-François Richet si rifà al genere polar, il classico poliziesco francese, regalando una versione fatalista di questo criminale secondo i dettami classici francesi di registi di genere come Jean-Pierre Melville e Jacques Deray, pur offrendo scene d’azione che per realizzazione si rifanno al cinema americano di quegli anni (in particolar modo nelle scene ambientate in carcere).
“Nemico pubblico n.1 - L’istinto di morte” si concentra dunque sulla figura di Mesrine, interpretato da un perfetto Vincent Cassel, a suo agio nei panni dell’anti-eroe ricco di fascino, seducente nelle sue ambiguità, tenero e romantico ma al tempo stesso violento nei confronti delle sue donne, in un mondo dove “l’unica regola è quella della giungla”, come afferma lo stesso Guido, il boss interpretato da un sommesso ma pur sempre carismatico Gerard Depardieu. Nota di merito anche a Cecile de France, autrice di un personaggio femminile cruento e spietato, lontano anni luce da quelli dolci e melensi spesso interpretati dall’attrice belga.
Il film segue con un ritmo narrativo chiaro ed efficace le azioni criminali Mesrine ed il suo rapporto con le donne, romanzando il personaggi in modo tale da tirarne fuori l’aspetto accattivante pur senza enfatizzarne il carattere eroico (bravo in questo anche Cassel), ritraendo così un personaggio odioso e feroce, senza omettere con un pizzico di polemica l’esaltazione mostrata da parte dei media. Meravigliose le atmosfere parigine, ma non da meno quelle canadesi e in particolar modo quelle del deserto americano, grazie anche al supporto della fotografia curata da Robert Gantz.
“Nemico pubblico n.1 - L’istinto di morte” a lungo andare fa sentire troppo l’attenzione nei confronti Mesrine, relegando i personaggi secondari a marionette utili solo a riempire il teatrino del crimine, trattando inoltre con superficialità alcune parti della storia.
Supportato con effetto da un’ottima colonna sonora fatta di successi dell’epoca, ““Nemico pubblico n.1 - L’istinto di morte” è tuttavia un buon film, ben interpretato e diretto con stile ed equilibrio da Jean-François Richet. Peccato però che abbiano voluto seguire la strada tarantiniana di “Kill Bill” tagliando il film in due parti, concludendolo le gesta di Mesrine nel secondo atto, dal titolo “Nemico pubblico n.1 - L’ora della fuga”.
Voto: 7
Nazione: Canada, Francia, Italia
Anno: 2008
Genere: biografico, poliziesco
Durata: 1h53m
Regia: Jean-François Richet
Sceneggiatura: Abdel Raouf Dafri
Fotografia: Robert Gantz
Musiche: Marcus Trumpp
Cast: Vincent Cassel, Gerard Depardieu, Cecile De France, Gilles Lellouche, Elena Anaya, Roy Dupuis, Michel Duchaussoy, Myriam Boyer, Florence Thomassin, Gilbert Sicotte, Abdelhafid Metalsi, Deano Clavet, Mustapha Abourachid
Trama
Francia, 1959. Jacques Mesrine ritorna a Parigi dopo aver prestato il servizio militare in Algeria, dove ha vissuto esperienze molto difficili. Il ragazzo, appartenente alla tipica famiglia borghese, inizia a lavorare onestamente, ma ben presto è conquistato dall’ambiente malavitoso che frequenta. Così lascia il lavoro e la famiglia per mettersi al soldo del boss locale Guido. E’ l’inizio della sua carriera criminale fatta di rapine, sequestri di persona ed omicidi che lo porterà fino negli Stati Uniti ed in Canada.
Recensione
“Nemico pubblico n.1 - L’istinto di morte” è primo capitolo della biografia in due parti dedicata al famigerato criminale Jacques Mesrine, gangster francese che agì tra Francia, Spagna, America e Canada negli anni ‘60/70. Tratto dalle memorie che lo stesso Mesrine scrisse durante la sua permanenza in carcere, il film è il ritratto di un personaggio che malgrado la sua crudeltà affascinò l’opinione pubblica francese per il suo carattere arrogante e seducente. Jean-François Richet si rifà al genere polar, il classico poliziesco francese, regalando una versione fatalista di questo criminale secondo i dettami classici francesi di registi di genere come Jean-Pierre Melville e Jacques Deray, pur offrendo scene d’azione che per realizzazione si rifanno al cinema americano di quegli anni (in particolar modo nelle scene ambientate in carcere).
“Nemico pubblico n.1 - L’istinto di morte” si concentra dunque sulla figura di Mesrine, interpretato da un perfetto Vincent Cassel, a suo agio nei panni dell’anti-eroe ricco di fascino, seducente nelle sue ambiguità, tenero e romantico ma al tempo stesso violento nei confronti delle sue donne, in un mondo dove “l’unica regola è quella della giungla”, come afferma lo stesso Guido, il boss interpretato da un sommesso ma pur sempre carismatico Gerard Depardieu. Nota di merito anche a Cecile de France, autrice di un personaggio femminile cruento e spietato, lontano anni luce da quelli dolci e melensi spesso interpretati dall’attrice belga.
Il film segue con un ritmo narrativo chiaro ed efficace le azioni criminali Mesrine ed il suo rapporto con le donne, romanzando il personaggi in modo tale da tirarne fuori l’aspetto accattivante pur senza enfatizzarne il carattere eroico (bravo in questo anche Cassel), ritraendo così un personaggio odioso e feroce, senza omettere con un pizzico di polemica l’esaltazione mostrata da parte dei media. Meravigliose le atmosfere parigine, ma non da meno quelle canadesi e in particolar modo quelle del deserto americano, grazie anche al supporto della fotografia curata da Robert Gantz.
“Nemico pubblico n.1 - L’istinto di morte” a lungo andare fa sentire troppo l’attenzione nei confronti Mesrine, relegando i personaggi secondari a marionette utili solo a riempire il teatrino del crimine, trattando inoltre con superficialità alcune parti della storia.
Supportato con effetto da un’ottima colonna sonora fatta di successi dell’epoca, ““Nemico pubblico n.1 - L’istinto di morte” è tuttavia un buon film, ben interpretato e diretto con stile ed equilibrio da Jean-François Richet. Peccato però che abbiano voluto seguire la strada tarantiniana di “Kill Bill” tagliando il film in due parti, concludendolo le gesta di Mesrine nel secondo atto, dal titolo “Nemico pubblico n.1 - L’ora della fuga”.
Voto: 7
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