lunedì 30 marzo 2009

ERAGON

Titolo originale: id.
Nazione: Gran Bretagna, Ungheria, USA
Anno: 2006
Genere: fantasy
Durata: 1h44m
Regia: Stefen Fangmeier
Sceneggiatura: Peter Buchman
Fotografia: Hugh Johnson
Musiche: Patrick Doyle
Cast: Ed Speleers, Jeremy Irons, Robert Carlyle, John Malkovich, Joss Stone, Sienna Guillory, Christopher Egan, Garrett Hedlund, Alun Armstrong, Gary Lewis, Djimon Hounsou, Richard Rifkin, Steve Speirs


Trama
Eragon ha diciassettenne anni ed è orfano. Vive assieme allo zio ed il cugino Roran a Carvahall, un piccolo villaggio ai confini dell’impero di Alagaesia. Un giorno Eragon, mentre si trova a caccia di cervi, scopre una strana pietra blu che si rivelerà essere l’uovo dell’ultimo drago femmina rimasto ancora in vita. Eragon se ne prende cura dell’uovo fino alla nascita della creatura alla quale con molta pazienza insegnerà anche a volare. Ma Galbatorix, malvagio re di Alagaesia ed ultimo cavaliere dei draghi vivente, anche perché assassino di tutti gli altri cavalieri, venuto a conoscenza della nascita della dragonessa Saphira manderà all'inseguimento di Eragon il terribile Durza, potente stregone nero. L’unica salvezza per il giovane è rappresentata da Brom, cavaliere in pensione, con il quale inizierà una fuga verso il rifugio dei Varden, i ribelli dell’impero.

Recensione
La storia di “Eragon” inizia, quando un adolescente americano, Christopher Paolini, mai andato a scuola ma istruito dalla madre inizia a scrivere una storia. Due anni dopo, nel 2002, i genitori (il padre, Carl Hiaasen, è un noto giallista), entusiasti, la pubblicarono a proprie spese. Per pubblicizzare il libro, Christopher girò scuole e librerie vestito con corazza, stivali e spada, finché un importante editore, Knopf, non decise di ripubblicare in una nuova edizione “Eragon” e i due successivi libri di quella che sarebbe diventata una trilogia famosa in tutto il mondo.
La trasposizione cinematografica di “Eragon” purtroppo non è all’altezza del libro. Se Christopher scrisse il libro perché appassionato di fantasy, il film sembra essere prodotto finalizzato al mero guadagno, privo com’è di un minimo di passione e di coinvolgimento. Stefen Fangmeier, esordiente come regista, ma esperto di effetti speciali, rivolge ogni cura ed attenzione unicamente verso l’aspetto estetico della pellicola. Infarcito di effetti speciali ben realizzati e sorretto da una colonna sonora imponente e decisamente troppo invadente, “Eragon” sembra realizzato con fretta e superficialità, condensando più di 500 pagine di libro in poco più di un’ora e mezza di pellicola: numerose sono le parti del libro trascurate tanto che spesso sembra mancare una ragionevole consequenzialità tra le scene. “Eragon” manca di ritmo e di situazioni realmente avvincenti, la scenografia ed i personaggi sembrano tratti da dalla trilogia de “Il signore degli anelli” di Peter Jackson.
Il cast è di tutto rispetto (e decisamente sprecato): Jeremy Irons sembra poco convinto del suo personaggio, Robert Carlyle divertente ma un po’ fuori luogo e John Malkovich, fisicamente perfetto nel ruolo di cattivo, non può esprimere a sufficienza la sua bravura per i pochi dialoghi in cui è impegnato; poco convincente l’esordiente Ed Speleers, poco efficace da appassionare lo spettatore.
Il doppiaggio italiano è un segno ulteriore della modestia con la quale è stato prodotto il film: se nell’edizione originale la voce della dragonessa Saphira è affidata all’ottima attrice Rachel Weisz, non si comprende come abbiano pensato ad Ilaria D’Amico, brava giornalista sportiva, ma che nulla c’entra con cinema e doppiaggio.
Il colpo di grazia è infine rappresentato dal finale che nel pieno rispetto della trilogia di Tolkien-Jackson non esiste, lasciando lo spettatore in bilico e in attesa (beh, siamo proprio sicur?) del sequel.
Dunque "Eragon" rappresenta un tentativo fallito di rinnovare il genere fantasy, un film privo di logica narrativa, poco suggestivo ed un’indegna trasposizione dell’inizio di quella che sarebbe potuta diventare, con maggior impegno e passione, un’ottima alternativa al classici del fantasy. Un’occasione sprecata uccisa dal dio denaro.

Voto: 4


FONTE

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