lunedì 23 marzo 2009

HIGH CRIMES - CRIMINI DI STATO

Titolo originale: High crimes
Nazione: USA
Anno: 2002
Genere: thriller
Durata: 1h55m
Regia: Carl Franklin
Sceneggiatura: Grace Cary Bickley, Yuri Zeltser
Fotografia: Theo van de Sande
Musiche: Graeme Revell
Cast: Morgan Freeman, Ashley Judd, Jim Caviezel, Amanda Peet, Adam Scott, Bruce Davison, Tom Bower, Juan Carlos Hernández, Jude Ciccolella, Michael Gaston, Emilio Rivera, Michael Shannon, John Billingsley


Trama
Claire Rubik è un affermato avvocato ed è felicemente sposata con Tom. In seguito ad un furto subito nella sua casa, l’FBI scopre che la vera identità del marito è Ron Chapman, un ex-marine responsabile dell’assassinio di alcuni civili durante un’operazione militare in Salvador. Rinchiuso in un penitenziario militare, l’uomo affronta il processo difeso dalla moglie Claire, fermamente convinta della sua innocenza. Claire si rivolge ad un esperto di giurisprudenza militare con un passato da alcolista, Charles Graimes.

Recensione
“High Crimes - Crimini di stato” è un legal thriller tratto dall’omonimo romanzo (in Italia tradotto nel titolo “Reati capitali”) di Joseph Finder e diretto con mestiere da Carl Franklin. La storia si poggia su temi già spesso utilizzati nella cinematografia: identità nascoste, segreti inconfessabili, abusi e corruzione nei rigidi ambienti militari. Pur partendo da una serie di elementi poco originali, “High Crimes - Crimini di stato” coinvolge fin dall’inizio lo spettatore, mostrando una serie di intrighi e di segreti nei quali si ritrovano coinvolti membri dell’esercito americano, un mondo solitamente sempre adulato dai media. Ingredienti però abusati in questo genere di film, così come i personaggi che man mano si avvicendano: l’anonimo Jim Caviezel è un uomo dalla faccia pulita, marito premuroso e gentile, ma che in realtà nasconde un passato militare, probabilmente invischiato in fatti infamanti; l’avvocato di successo, nelle fattezze della splendida Ashley Judd, che si scontra con i chiusi ambienti militari; un avvocato in declino, dal passato segnato dall’alcool, al quale si presenta l’opportunità di riscattarsi è invece interpretato da un esperto e scaltro Morgan Freeman.
“High Crimes - Crimini di stato” sembra un film avvincente dove tutto sembra scorrere alla perfezione, quando però si avvicina al suo momento cruciale, la sceneggiatura prende la strada sbagliata, seguendo sviluppi narrativi illogici e decisamente superficiali. Al termine della pellicola non è poi assurdo rendersi conto di aver speso circa due ore inutilmente.
La colonna sonora di Graeme Revell non incide particolarmente nel film, mentre la fotografia di Theo van de Sande descrive lucidamente il thrilling claustrofobico, attraverso una saturazione dei colori verso il freddo blue.
“High Crimes - Crimini di stato” è il classico film che “prende in giro” lo spettatore, introducendolo con estrema cura nell’atmosfera, tenendolo per mano durante gli sviluppi della storia, per poi offenderne l’intelligenza con un’improbabile conclusione.

Voto: 5,5


FONTE

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