Titolo originale: id.
Nazione: USA
Anno: 2008
Genere: drammatico
Durata: 1h45m
Regia: Darren Aronofsky
Sceneggiatura: Robert Siegel
Fotografia: Maryse Alberti
Musiche: Clint Mansell
Cast: Mickey Rourke, Marisa Tomei, Evan Rachel Wood, Mark Margolis, Wass Stevens, Todd Barry, Ernest Miller, Dylan Summers, Tommy Farra, Judah Friedlander, Marcia Jean Kurtz, Mike Miller
Trama
Randy “The Ram” Robinson, campione di wrestler alla fine degli anni ’80, oggi sopravvive esibendosi in squallidi incontri nelle palestre dei licei e nelle comunità del New Jersey di fronte a pochi spettatori. Ma Randy vive per il wrestling, per il piacere del combattimento e per l’affetto dei fan che ancora lo seguono. Dopo un incontro, si accascia al suolo e viene di corsa portato in ospedale. Gli viene diagnosticato un infarto ed il medico gli impone si smettere di combattere, perché il suo cuore ormai non è più in grado di sopportare le fatiche del ring. Randy prova a iniziare una nuova vita: trova lavoro in un supermercato, tenta di riallacciare i rapporti con la figlia da lui abbandonata per molto tempo cerca l’amore di Pam, in arte Cassidy, una spogliarellista di un night club.
Recensione
Darren Aronofsky, acclamato regista di splendidi film come “Requiem for a dream” e “Pi greco - Il teorema del delirio”, abbandona il suo stile visionario e paranoico di tali pellicole e ne adotta uno più naturale e concreto per narrare in “The wrestler” la storia di un personaggio ormai lontano dal successo sportivo e mediatico. Per il ruolo del wrestler Randy “The ram” viene scelto Mickey Rourke e mai scelta fu più azzeccata: la storia di Randy sempra essere lo specchio di quella dell’attore e i segni delle sofferenze sul volto di Randy sono le stesse di Mickey. Poco considerato da importanti produttori di Hollywood, si ritrovò coinvolto in tornei di boxe illegali che a causa di un abuso di medicinali ed altre sostanzo, gli rovinaro mente e fisico. Allo stesso modo, Randy era una leggenda del wrestling negli anni ’80 ma di lui oggi rimane solo l’ombra del campione, costretto disputare incontri in squallide palestre per riuscire ad arrivare alla fine del mese e passando le notti da solo in una misera roulotte.
Cercando dunque di raccontare in “The wrestler” una storia il più possibile vicino ad una dolorosa realtà, Aronofsky imbraccia la mdp e lo segue in ogni suo movimento, senza particolari artifici visivi ed un senso di realismo sorprendente. Molto curata è la sezione sonora: musica e rumori generano un’atmosfera reale e coinvolgente. Splendida è la scena in cui Randy indossa gli abiti da lavoro, inizia a camminare per i magazzini del supermercato e pian piano si ascolta in sottofondo crescere l’urlo del pubblico, come se il Randy dipendente di un supermercato, stesse in realtà salendo sul ring. Giunto alla porta che lo introduce nella parte del supermercato aperta ai clienti, il grido dei fan scompare lasciando il posto all’insopportabile musichetta che fuoriesce dagli altoparlandi del negozio.
Ogni aspetto della vita di Randy è dimostrazione del suo stato di declino ed il suo corpo pieno di cicatrici è ormai “un vecchio pezzo di carne maciullata”. Incapace di adattarsi ad una vita normale lontana dal ring, amareggiato per la mancanza di un rapporto affettivo con la figlia che ha trascurato per anni, Randy affronta però il suo senso di rammarico senza perdere il suo spirito combattivo da lottatore, ma ormai è un uomo avvolto nella sua solitudine, la stessa provada da Rourke e da lui ammessa a tutto il mondo, tanto da rimanere fortemente attaccato ai suoi affettuosi cagnolini.
Randy cerca il conforto ed il sostegno della spogliarellista Cassidy, ma è incapace di dimostrarle di essere più di un semplice cliente. Cerca di recuperare un rapporto con sua figlia, ma la ragazza è ostile e diffidente nei confronti di un padre assente per troppo tempo.
Marisa Tomei, attrice splendida a dispetto dei suoi 45 anni, è Cassidy, una spogliarellista dal cuore d’oro ormai sul viale del tramonto, con molti punti in comune con Randy. L’attrice newyorkese si dimostra perfetta nel ruolo, lasciando il segno sia fisicamente (il mondo sarebbe un posto migliore se esistessero mogli sulla soglia dei 50 anni così belle e sensuali) che nel trasmettere i sentimenti constrastanti di Cassidy.
La colonna sonora di “The wrestler” è una collection di musica hard rock degli anni ’80, composta da gruppi storici come Scorpions, Cinderella, Guns N’Roses, ma splendido è il contributo di Bruce Springsteen con il brano intitolato proprio “The Wrestler”, vincitore del Golden Globe come miglior canzone originale. Incantevole e nostalgica, la canzone in realtà pur presente nei titoli di coda del film, non è presente nella colonna sonora ufficiale del film.
“The wrestler” è un film che tutti i fan del wrestling ameranno: le arene realmente utilizzate negli incontri, wrestler famosi che appaiono durante la pellicola, le mosse studiate dai due avversari prima del match, il commercio degli antidolorifici e delle sostanze dopanti. Ma principalmente è un film splendido, il ritratto di un’America che pur uscendo ferita da difficili situazioni, riesce a farlo sempre a testa alta. Regia d’autore, interpretazioni perfette, colonna sonora trascinante ed un finale splendido fanno di “The wrestler”, un film memorabile: Leone d’Oro al Festival di Venezia; due Golden Globe (miglior attore e migliore canzone, quella di Springsteen); 3 Independent Spirit Awards (miglior film, attore protagonista e fotografia) e due nomination agli Oscar 2009 (miglior attore e migliore attrice non protagonista). Un peccato che l’intensa interpretazione di Mickey Rourke non abbia ricevuto il giusto riconoscimento al Festival di Venezia ed agli Oscar 2009.
Voto: 9
Nazione: USA
Anno: 2008
Genere: drammatico
Durata: 1h45m
Regia: Darren Aronofsky
Sceneggiatura: Robert Siegel
Fotografia: Maryse Alberti
Musiche: Clint Mansell
Cast: Mickey Rourke, Marisa Tomei, Evan Rachel Wood, Mark Margolis, Wass Stevens, Todd Barry, Ernest Miller, Dylan Summers, Tommy Farra, Judah Friedlander, Marcia Jean Kurtz, Mike Miller
Trama
Randy “The Ram” Robinson, campione di wrestler alla fine degli anni ’80, oggi sopravvive esibendosi in squallidi incontri nelle palestre dei licei e nelle comunità del New Jersey di fronte a pochi spettatori. Ma Randy vive per il wrestling, per il piacere del combattimento e per l’affetto dei fan che ancora lo seguono. Dopo un incontro, si accascia al suolo e viene di corsa portato in ospedale. Gli viene diagnosticato un infarto ed il medico gli impone si smettere di combattere, perché il suo cuore ormai non è più in grado di sopportare le fatiche del ring. Randy prova a iniziare una nuova vita: trova lavoro in un supermercato, tenta di riallacciare i rapporti con la figlia da lui abbandonata per molto tempo cerca l’amore di Pam, in arte Cassidy, una spogliarellista di un night club.
Recensione
Darren Aronofsky, acclamato regista di splendidi film come “Requiem for a dream” e “Pi greco - Il teorema del delirio”, abbandona il suo stile visionario e paranoico di tali pellicole e ne adotta uno più naturale e concreto per narrare in “The wrestler” la storia di un personaggio ormai lontano dal successo sportivo e mediatico. Per il ruolo del wrestler Randy “The ram” viene scelto Mickey Rourke e mai scelta fu più azzeccata: la storia di Randy sempra essere lo specchio di quella dell’attore e i segni delle sofferenze sul volto di Randy sono le stesse di Mickey. Poco considerato da importanti produttori di Hollywood, si ritrovò coinvolto in tornei di boxe illegali che a causa di un abuso di medicinali ed altre sostanzo, gli rovinaro mente e fisico. Allo stesso modo, Randy era una leggenda del wrestling negli anni ’80 ma di lui oggi rimane solo l’ombra del campione, costretto disputare incontri in squallide palestre per riuscire ad arrivare alla fine del mese e passando le notti da solo in una misera roulotte.
Cercando dunque di raccontare in “The wrestler” una storia il più possibile vicino ad una dolorosa realtà, Aronofsky imbraccia la mdp e lo segue in ogni suo movimento, senza particolari artifici visivi ed un senso di realismo sorprendente. Molto curata è la sezione sonora: musica e rumori generano un’atmosfera reale e coinvolgente. Splendida è la scena in cui Randy indossa gli abiti da lavoro, inizia a camminare per i magazzini del supermercato e pian piano si ascolta in sottofondo crescere l’urlo del pubblico, come se il Randy dipendente di un supermercato, stesse in realtà salendo sul ring. Giunto alla porta che lo introduce nella parte del supermercato aperta ai clienti, il grido dei fan scompare lasciando il posto all’insopportabile musichetta che fuoriesce dagli altoparlandi del negozio.
Ogni aspetto della vita di Randy è dimostrazione del suo stato di declino ed il suo corpo pieno di cicatrici è ormai “un vecchio pezzo di carne maciullata”. Incapace di adattarsi ad una vita normale lontana dal ring, amareggiato per la mancanza di un rapporto affettivo con la figlia che ha trascurato per anni, Randy affronta però il suo senso di rammarico senza perdere il suo spirito combattivo da lottatore, ma ormai è un uomo avvolto nella sua solitudine, la stessa provada da Rourke e da lui ammessa a tutto il mondo, tanto da rimanere fortemente attaccato ai suoi affettuosi cagnolini.
Randy cerca il conforto ed il sostegno della spogliarellista Cassidy, ma è incapace di dimostrarle di essere più di un semplice cliente. Cerca di recuperare un rapporto con sua figlia, ma la ragazza è ostile e diffidente nei confronti di un padre assente per troppo tempo.
Marisa Tomei, attrice splendida a dispetto dei suoi 45 anni, è Cassidy, una spogliarellista dal cuore d’oro ormai sul viale del tramonto, con molti punti in comune con Randy. L’attrice newyorkese si dimostra perfetta nel ruolo, lasciando il segno sia fisicamente (il mondo sarebbe un posto migliore se esistessero mogli sulla soglia dei 50 anni così belle e sensuali) che nel trasmettere i sentimenti constrastanti di Cassidy.
La colonna sonora di “The wrestler” è una collection di musica hard rock degli anni ’80, composta da gruppi storici come Scorpions, Cinderella, Guns N’Roses, ma splendido è il contributo di Bruce Springsteen con il brano intitolato proprio “The Wrestler”, vincitore del Golden Globe come miglior canzone originale. Incantevole e nostalgica, la canzone in realtà pur presente nei titoli di coda del film, non è presente nella colonna sonora ufficiale del film.
“The wrestler” è un film che tutti i fan del wrestling ameranno: le arene realmente utilizzate negli incontri, wrestler famosi che appaiono durante la pellicola, le mosse studiate dai due avversari prima del match, il commercio degli antidolorifici e delle sostanze dopanti. Ma principalmente è un film splendido, il ritratto di un’America che pur uscendo ferita da difficili situazioni, riesce a farlo sempre a testa alta. Regia d’autore, interpretazioni perfette, colonna sonora trascinante ed un finale splendido fanno di “The wrestler”, un film memorabile: Leone d’Oro al Festival di Venezia; due Golden Globe (miglior attore e migliore canzone, quella di Springsteen); 3 Independent Spirit Awards (miglior film, attore protagonista e fotografia) e due nomination agli Oscar 2009 (miglior attore e migliore attrice non protagonista). Un peccato che l’intensa interpretazione di Mickey Rourke non abbia ricevuto il giusto riconoscimento al Festival di Venezia ed agli Oscar 2009.
Voto: 9
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