La mostra “Giotto e il Trecento. Il più Sovrano Maestro stato in dipintura” è aperta al pubblico dal 6 marzo al 29 giugno 2009 presso il Complesso del Vittoriano a Roma. Un’importante rassegna dedicata ad uno dei maggiori artisti italiani del Medioevo che influenzò con le sue opere il modo di concepire l’arte nel Trecento. Oltre 150 opere, provenienti da importanti istituzioni museali ed ecclesiastiche sia italiane che straniere, sono in esposizione per ripercorrere la vita e la carriera di Giotto, al secolo Giotto di Bondone (probabilmente diminutivo di Ambrogio o Angiolo di Bondone). Nato a Colle di Vespignano intorno al 1267 (non ci sono certezze né sul luogo né sull’anno di nascita), Giotto si trasferì giovane a Firenze dove divenne allievo del Cimabue. In seguito affermò la sua arte un po’ in tutta l’Italia, stabilendosi nelle città di Roma, Padova, Arezzo, Rimini, Assisi e Napoli. Le sue opere rappresentarono un punto di scolta dell’arte italiana, passando dallo stile artistico bizantino ad uno stile più realistico ed innovativo. La rappresentazione tridimensionale dello spazio, il recupero dell’immagine e della figura umana divennero grazie a Giotto caratteristiche fondamentali rinnovando così l’arte italiana. Le qualità innovative di Giotto furono già comprese dai suoi contemporanei, come dimostrano le diverse citazioni nella letteratura fin dai primi decenni del ‘300.
La mostra “Giotto e il Trecento. Il più Sovrano Maestro stato in dipintura” curata da Alessandro Tomei, professore ordinario di Storia dell’Arte Medievale presso l’Università “G. D’Annunzio” di Chieti-Pescara, in collaborazione con Claudia Viggiani, offre un’attenta analisi della situazione artistica italiana tra l’ultimo decennio del XIII secolo e la prima metà del XIV secolo, seguendo gli spostamenti di Giotto nella nostra Penisola. La parte principale della mostra è dunque improntata su una dettagliata ricostruzione della sua carriera artistica in riferimento alle scuole pittoriche dei luoghi dove Giotto produsse le proprie opere, spesso perdute per sempre ed in altri casi difficilmente riconducibili alla sua mano, poiché il maestro toscano amava circondarsi di una folta schiera di discepoli ai quali consentiva di partecipare attivamente alla realizzazione delle opere.
L’influenza di Giotto non si limitò alla sola pittura, ma, come viene testimoniato nell’esposizione capitolina, trovò ampio seguito nel settore delle arti suntuarie (oreficerie e manoscritti miniati), all’epoca il più diffuso mezzo per la circolazione di temi stilistici e iconografici. La sezione dedicata alla scultura presenta alcune opere di Nicola Pisano e Arnolfo di Cambio che testimoniano l’importanza di questi due artisti per la formazione di Giotto. Sono altresì presenti in questa sezione alcune opere di Giotto su temi spaziali e di naturalismo già presenti nelle opere arnolfiane e in seguito approfondite da altri grandissimi maestri, quali Giovanni Pisano, Tino di Camaino, Giovanni di Balduccio e Andrea Pisano. Ampio spazio è invece riservato alla scuola romana, un’occasione importante per comprendere il ruolo che Roma e i suoi antichi monumenti svolsero nella formazione dell’arte di Giotto.
Assieme ai capolavori giotteschi, la mostra raccoglie le opere di numerosi illustri artisti quali Cimabue, Giovanni Baronzio, Arnolfo di Cambio, Ambrogio Lorenzetti, aprendo dunque un’ampia finestra sull’arte italiana del tempo. Collegato alla mostra è l’interessante progetto “L’altro Giotto”, grazie al quale è possibile ammirare nelle sale del Complesso del Vittoriano le innumerevoli opere che, sia per la loro imponente struttura che per l’estrema fragilità, non sono state trasferite in occasione dell’esposizione, ma ritenute fondamentali per la comprensione dell’arte di Giotto nel Trecento.
La mostra “Giotto e il Trecento. Il più Sovrano Maestro stato in dipintura”, nata sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica Italiana, è promossa dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, con il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri, del Senato della Repubblica, della Camera dei Deputati, del Ministero degli Affari Esteri, nonché del Pontificio Consiglio della Cultura, della Pontificia Commissione per i Beni Culturali della Chiesa e della Conferenza Episcopale Italiana e avvalendosi del sostegno della Presidenza del Consiglio dei Ministri, di ENIT - Agenzia Nazionale del Turismo, del Comune di Roma, della Provincia di Roma e della Regione Lazio. La mostra è organizzata e realizzata da Comunicare Organizzando.
Info
Sede: Complesso del Vittoriano, Via di San Pietro In Carcere, Roma
Periodo: 6 marzo - 29 giugno 2009
Orari: 9.30-19.30 (tutti i giorni), 9.30-23.30 (venerdì - sabato), 9.30-20.30 (domenica)
Ingresso: €10,00 intero - €7,50 ridotto
Tel: 066780664 (infos)
La mostra “Giotto e il Trecento. Il più Sovrano Maestro stato in dipintura” curata da Alessandro Tomei, professore ordinario di Storia dell’Arte Medievale presso l’Università “G. D’Annunzio” di Chieti-Pescara, in collaborazione con Claudia Viggiani, offre un’attenta analisi della situazione artistica italiana tra l’ultimo decennio del XIII secolo e la prima metà del XIV secolo, seguendo gli spostamenti di Giotto nella nostra Penisola. La parte principale della mostra è dunque improntata su una dettagliata ricostruzione della sua carriera artistica in riferimento alle scuole pittoriche dei luoghi dove Giotto produsse le proprie opere, spesso perdute per sempre ed in altri casi difficilmente riconducibili alla sua mano, poiché il maestro toscano amava circondarsi di una folta schiera di discepoli ai quali consentiva di partecipare attivamente alla realizzazione delle opere.
L’influenza di Giotto non si limitò alla sola pittura, ma, come viene testimoniato nell’esposizione capitolina, trovò ampio seguito nel settore delle arti suntuarie (oreficerie e manoscritti miniati), all’epoca il più diffuso mezzo per la circolazione di temi stilistici e iconografici. La sezione dedicata alla scultura presenta alcune opere di Nicola Pisano e Arnolfo di Cambio che testimoniano l’importanza di questi due artisti per la formazione di Giotto. Sono altresì presenti in questa sezione alcune opere di Giotto su temi spaziali e di naturalismo già presenti nelle opere arnolfiane e in seguito approfondite da altri grandissimi maestri, quali Giovanni Pisano, Tino di Camaino, Giovanni di Balduccio e Andrea Pisano. Ampio spazio è invece riservato alla scuola romana, un’occasione importante per comprendere il ruolo che Roma e i suoi antichi monumenti svolsero nella formazione dell’arte di Giotto.
Assieme ai capolavori giotteschi, la mostra raccoglie le opere di numerosi illustri artisti quali Cimabue, Giovanni Baronzio, Arnolfo di Cambio, Ambrogio Lorenzetti, aprendo dunque un’ampia finestra sull’arte italiana del tempo. Collegato alla mostra è l’interessante progetto “L’altro Giotto”, grazie al quale è possibile ammirare nelle sale del Complesso del Vittoriano le innumerevoli opere che, sia per la loro imponente struttura che per l’estrema fragilità, non sono state trasferite in occasione dell’esposizione, ma ritenute fondamentali per la comprensione dell’arte di Giotto nel Trecento.
La mostra “Giotto e il Trecento. Il più Sovrano Maestro stato in dipintura”, nata sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica Italiana, è promossa dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, con il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri, del Senato della Repubblica, della Camera dei Deputati, del Ministero degli Affari Esteri, nonché del Pontificio Consiglio della Cultura, della Pontificia Commissione per i Beni Culturali della Chiesa e della Conferenza Episcopale Italiana e avvalendosi del sostegno della Presidenza del Consiglio dei Ministri, di ENIT - Agenzia Nazionale del Turismo, del Comune di Roma, della Provincia di Roma e della Regione Lazio. La mostra è organizzata e realizzata da Comunicare Organizzando.
Info
Sede: Complesso del Vittoriano, Via di San Pietro In Carcere, Roma
Periodo: 6 marzo - 29 giugno 2009
Orari: 9.30-19.30 (tutti i giorni), 9.30-23.30 (venerdì - sabato), 9.30-20.30 (domenica)
Ingresso: €10,00 intero - €7,50 ridotto
Tel: 066780664 (infos)
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