lunedì 20 luglio 2009

PANE E TULIPANI

Titolo originale: id.
Nazione: Italia
Anno: 2000
Genere: commedia
Durata: 1h55m
Regia: Silvio Soldini
Sceneggiatura: Doriana Leondef, Silvio Soldini
Fotografia: Luca Bigazzi
Musiche: Giovanni Venosta
Cast: Licia Maglietta, Bruno Ganz, Antonio Catania, Giuseppe Battiston, Marina Massironi, Vitalba Andrea, Felice Andreasi, Tiziano Cucchiarelli, Tatiana Lepore, Matteo Febo, Lina Bernardi, Manrico Gammarota, Massimo Speziali, Daniela Piperno


Trama
Rosalba Barletta è una casalinga pescarese di chiare origini campane che non fa null’altro che occuparsi della casa e della sua famiglia. Durante una gita a Paestum il pullman turistico fa una breve sosta in Autogrill. Riprendendo la marcia nessuno si accorge dell’assenza di Rosalba che si ritrova così sola ed abbandonata. Invece di attendere che i suoi familiari vengano a riprenderla, decide di ripartire da sola prendendo un passaggio, destinazione Venezia, città che non ha mai visitato. Trova alloggio presso la casa di Fernando Girasoli, un cameriere di origini islandesi bizzarro ma simpatico. Inizia a lavorare in un negozio di fiori di proprietà del vecchio Fermo. La vacanza inizia ad assumere le sembianze di una nuova vita per Rosalba, più stimolante e coinvolgente. Nel frattempo, però, il marito, manda un suo dipendente, Costantino, a cercare la moglie a Venezia, confidando nella sua passione per i libri gialli.

Recensione
Rosalba Barletta è la classica casalinga sconfortata dalla routine quotidiana ma che tira avanti forse spinta dai suo doveri familiari. Continuerebbe su questa strada se non le si presentasse un imprevisto, a prima vista spiacevole ed irritante, ma che si rivela ben presto un’occasione per dare una svolta alla vacanza. Infatti, se al principio nelle sue c’è una semplice fuga-vacanza a Venezia, città da lei mai vista e idealizzata, dove fuggire per un breve periodo dalla sua vita piatta e deludente, diventerà per lei un luogo dove rinascere a nuova vita, valicando la semplice fuga. Si ritroverà circondata da un gruppo di personaggi quasi irreali: Fernando, un affascinante cameriere dalle lontane origini; Fermo, un vecchio anarchico che rappresenterà assurdamente per lei proprio la stabilità economica, l’unica in grado di trasformare una vacanza in una nuova vita quotidiana; Grazia, la sua vicina di casa che subito diverrà per lei una cara amica; Costantino, l’improvvisato detective inviato dal marito che finirà anche lui vittima degli eventi. D’altra parte Rosalba lascia un marito irruento, incapace di dialogare e i suoi due figli, specchio delle responsabilità alle quali si è sottratta. Può una donna, moglie e madre, abbandonare la propria famiglia e i suoi doveri per poter rifiorire? Donna sciagurata? Ma è la stessa donna dimenticata ed abbandonata come un cagnolino all’Autogrill e che il marito rivorrebbe per riordinare la casa e tenere in riga i due figli, che in realtà non sembrano avvertire troppo l’assenza della madre. Rosalba finalmente scopre la poesia, la libertà ed il romanticismo cambiando addirittura il suo aspetto. Da grigia e trasandata casalinga acquista colore (un po’ come i personaggi del film “Pleasantville” del regista americano Gary Ross) trasformandosi in una donna interessante ed energica, caratteristiche accentuate dai fotografia dai colori intensi di Luca Bigazzi e dalla frizzante colonna sonora di Giovanni Venosta.
Bravo Silvio Soldini a non far cadere “Pane e tulipani” nei banali cliché, non per quanto riguarda i personaggi, originali e suggestivi, ma anche nel suo affresco di Venezia, diversa dalla classica location fatta di gondole e di luoghi turistici. Una città dunque che se nella mente di Rosalba era un sogno diviene semplice differente realtà. Non è il fascino di Venezia a regalarle un’esistenza migliore, ma è la nuova consapevolezza di sé scoperta attraverso i rapporti con i suoi poetici abitanti.
Ottimo il cast di attori che circondano la protagonista interpretata, da una splendida Licia Maglietta: sempre eccellente Bruno Ganz (Fernando); troppo divertente Giuseppe Battiston (Costantino); dolce e soave Marina Massironi (Grazia); perfettamente nevrotico ed irritante Antonio Catania (Mimmo)
“Pane e tulipani” è una raccolta di episodi casuali: l’abbandono all’Autogrill, il passaggio in auto, il cameriere che vive solo, l’offerta di lavoro del negozio di fiori. Il caso che attraverso le scelte coraggiose della protagonista diviene destino felice. Un film che viaggia teneramente nel quotidiano, realistico nel suo incedere fiabesco e che mostra una vita normale, fatta di piccole e semplici cose, spesso dimenticate.
“Pane e tulipani” è un film che le donne sicuramente ameranno e che gli uomini dovranno saper apprezzare.

Voto: 78%




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