lunedì 20 luglio 2009

RODI

Rodi (in greco Rhodos o Rodos, in inglese Rhodes) è la più grande isola del Dodecaneso ed una delle più grandi della Grecia. Ha una lunghezza di circa 80 km. e larghezza di circa 35 km ed è la l’isola più distante, dopo Kastelorizo, dalla Grecia peninsulare, si trova infatti a meno di 20 km. dalla costa turca. Rodi è raggiungibile in aereo, molti sono infatti i voli charter e di linea che collegano le principali città italiane all’aeroporto internazionale dell’isola, e in nave, attraverso collegamenti tra le varie isole con il Pireo, porto di Atene. Tra le due opzioni, meglio scegliere l’aereo, in quanto sono troppe le ore di navigazione dal Pireo ed inoltre il costo complessivo è spesso superiore rispetto a quello dell’aereo.
Rodi è una delle isole greche più amate e visitate, in particolar modo dal turismo britannico, con orde di teenager che ogni estate trascorrorno le proprie vacanze a Rodi, in particolare a Faliraki, uno dei suoi centri turistici più grandi e sviluppati. La gran parte dei turisti in genere si concentra tra l’omonimo capoluogo e Lindos, secondo centro abitato più grande, lungo la costa orientale, in un susseguirsi di piccoli villaggi ed lunghe spiaggie di sabbia fine intervallate da insenature nelle quali si trovano fantastiche calette, dove il mare è meraviglioso.
L’origine del suo nome è stato oggetto di diverse teorie. La maggior parte degli storici tendono a farlo derivare da un antico termine greco che significa “rosa” ed è infatti è spesso chiamata “l’isola delle rose”. La rosa era sacro ad Elio, dio del sole. Pindaro racconta che Elio unendosi alla ninfa Rhoda, figlia di Poseidone e di Afrodite, ebbe sette figli, tra i quali Cercafo che spartì l’isola di Rodi tra i suoi tre figli creando così tre città-stato: Ialysos, Kamiros e Lindos. In realtà, la storia insegna che furono i Dori, nel XII sec. a.C., a creare queste città-stato che nel 408 a.C. decisero di fondare un nuovo centro religioso e commerciale che fu chiamato Rodi. La nuova città fu progettata da Ippodamo di Mileto, uno dei più importanti architetti ed urbanisti dell’antica Grecia. La città si sviluppò secondo una pianta circolare e furono costruite possenti mura di cinta. L’antico impianto urbanistico ippodameo presenta ancora tracce ben visibili e si estende tra la città nuova e quella medioevale.
In onore del dio del Sole e per celebrare un’importante vittoria contro l’esercito di Demetrio, fu costruita un’enorme statua celebre in tutto il mondo con il nome di Colosso di Rodi, una delle sette meraviglie del mondo antico. La sua costruzione fu commissionata a Chares di Lindos e fu ultimata intorno all’anno 290 a.C., dopo dodici anni di lavori. Le basi su cui poggiavano i piedi della statua erano in marmo bianco, mentre la sua struttura aveva un’anima in pietra e in ferro, ricoperta da un rivestimento in bronzo. Il Colosso di Rodi era alto complessivamente circa 32 m., una gigantesca figura che dominava dall’alto l’antico porto dell’isola. Non ebbe vita molto lunga, fu infatti distrutto da un terremoto nel 226 a.C. che lo fece inabissare in mare. Giacque nel fondo marino per circa otto anni fino a quando gli arabi, dopo aver conquistato Rodi, lo portarono via tagliandolo in un numero indefinito di blocchi e il Colosso di Rodi sparì per sempre.
Punto strategico tra l’Europa e l’Asia, Rodi ha una tradizione storica che l’ha vista spesso protagonista di importanti avvenimenti. Durante il periodo dell’Impero Romano, Rodi era sua parte integrante come capoluogo della “Provincia Insularum” anche se in seguito perse i favori di Roma e fu distrutta da Cassio. Nell’XI sec. ebbe rapporti commerciali con Venezia e qualche secolo dopo subì il dominio dei Genovesi. Durante il medioevo fu occupata dai Cavalieri dell’Ordine di San Giovanni che presero il nome di Cavalieri di Rodi. I Cavalieri la fortificarono e l’amministrarono mantenendone il controllo fino al 1522 quando Solimano il Magnifico diede inizio alla dominazione turca dell’isola. Nel 1912 fu invasa dalle truppe italiane per fronteggiare l’avanzata turca in Grecia. Gli italiani rimasero nell’isola fino al termine della Seconda Guerra Mondiale, quando fu annessa alla Repubblica della Grecia.
Il clima di Rodi è tipicamente mediterraneo, caratterizzato da estati soleggiate e asciutte (non esistono tuttavia problemi di rifornimenti idrici), ed inverni miti. In estate il caldo è reso più sopportabile dal meltemi, vento fresco tipico delle isole del Mar Egeo. Rodi è dunque un isola molto fertile e ricca di coltivazioni e boschi. E’ note per la coltivazione di diversi prodotti agricoli, come frutta, vino ed olio d’oliva.
La città di Rodi, capoluogo dell’isola, non è la città tipica delle isole greche formata da casette d’un bianco accecante, ma offre luoghi storici molto affascinanti, in particolar modo nella sua parte vecchia risalente al periodo medioevale. Eretta dai Cavalieri dell’Ordine di San Giovanni, la Città Vecchia (Old Town) è delimitata da massicce mura e rappresenta uno dei più grandi e meglio conservati insediamenti medievali d’Europa, con palazzi che testimoniano il passato e la storia dell’isola: l’epoca bizantina, il medioevo e la dominazione turca. I quartieri moderni che si sviluppano attorno alla Città Vecchia fanno invece mostra di un gran numero di hotel, ristoranti e bar. Piazza Cipro (Platia Kyprou) rappresenta il centro commerciale dove è gli amanti dello shopping si divertiranno grazie ad un’infinità di negozi tradizionali e moderni. I prodotti locali di Rodi sono gli oggetti di ceramica, i ricami, i tappeti realizzati a mano e la gioielleria, sia in argento che in oro.
Rodi è piena di spiagge, la maggior parte di sabbia anche se non è difficile trovare tranquille calette e baie rocciose. E’ possibile rilassarsi in spiagge praticamente deserte oppure divertirsi praticando sport in quelle in cui è possibile trovare anche beach bar e taverne. Le spiagge sono ben tenute e quasi sempre poco affollate. Difficile dire quale sia la spiaggia più bella di Rodi. Alcuni propendono per la spiaggia di Anthony Quinn, ma sono tante le spiagge che offrono meraviglie incredibili.
Per girare l’isola alla ricerca di spiagge e per visitare i diversi luoghi di interesse storico-artistico si consiglia di noleggiare un auto perché a causa delle dimensioni dell’isola, lo scooter non è in grado di sostenere le lunghe distanze necessarie da percorrere. Non c’è molto traffico e i parcheggi sono sempre disponibili sia la sera nelle città che lungo le numerose spiagge dell’isola.
Per dormire a Rodi senza spendere molti soldi è necessario rivolgersi a studios (tipico monolocale greco, spesso con frigo e cucinino) privati oppure a qualche pensione a conduzione familiare. Non è possibile contare sui campeggi perché in tutta l’isola non sono presenti campeggi. L’ultimo presente sull’isola, nel villaggio di Faliraki, è stato chiuso nel 2003 perché fallito. Il campeggio libero è severamente vietato e la polizia turistica vigila attentamente, pronta a multare i trasgressori.
La vita notturna a Rodi si concentra principalmente nel capoluogo ed a Faliraki. Nella città di Rodi, la Orfanidou street esibisce una serie discobar (Colorado Club, Sammy’s, Bad Boys - Psyco Club) di ogni genere, frequentata da ragazzi provenienti da tutto il mondo mentre alcuni locali (Senso, Bar Code, Santana, Absolut Club) sono ubicati nella Città Vecchia. Alcune discoteche si trovano invece nei dintorni della città. La discoteca più bella di Rodi è sicuramente il Taj Mahal Club, ad Ixia, dalla scenografia orientale e musica di ogni genere. Faliraki è invece il regno dei british boys: centinaia di ragazzini gremiscono la strada principale che conduce fino in spiaggia. Qui si susseguono un gran numero di discobar: Sting, Liquid Club, Jimmy’s Pup, Alabama, Tokyo Joes, Ziggy’s & Charlies, K.G.B., solo per citarne alcuni. Lindos ha una vita notturna un po’ più raffinata: da segnalare la discoteca Amphitheatre, un po’ fuori città.

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La città di Rodi (Rodi Town)
La parte moderna della città di Rodi è fortemente influenzata dalla tipica architettura italiana fascista di fine anni ‘30 ed in parte da edifici veneziani. Il porto di Mandraki si riconosce dalle due colonne sulle quali si trovano le statue in bronzo di due cervi, un maschio ed una femmina, simboli di Rodi. Le statue furono costruite dagli italiani che portarono con sé a Rodi questi animali per liberare l’isola dai serpenti e si trovano nel punto in cui, secondo la leggenda, sorgeva il Colosso di Rodi, una delle sette meraviglie del mondo antico. Altri invece propendono per una posizione dell’enorme statua all’interno della città, ritenendo poco credibile la suggestiva ubicazione all’imboccatura del porto con le navi che lo attraversavano in mezzo alle gambe.
Di fianco al porto, sulla sua destra, si trova il molo di S. Nicola con tre mulini a vento (nel periodo medioevale erano in realtà 14). Alla fine al molo si trova l’omonimo forte, un tempo elemento chiave per la difesa dell’isola. Dal porto partono piccole imbarcazioni che effettuano crociere giornaliere per le isole di Kalymnos, Nissiros, Patmos, Pserimos e Symi. Nei pressi dell’entrata del porto si trova la Chiesa della Annunciazione, la cattedrale ortodossa, in stile gotico, con affreschi da Fotis Kontoglou, uno dei massimi esponenti del movimento per la rinascita della tradizione bizantina in Grecia.
Nella piazza della Libertà, che si affaccia sul porto, si trova la maggior parte degli edifici pubblici: il palazzo di Giustizia, la capitaneria di Porto, il palazzo delle Poste e il Mercato Nuovo, di straordinaria bellezza architettonica con le sue cupole rotonde e decorazioni in oro. A poca distanza, si trova piazza Giorgio III, ritenuta il centro della città moderna. Nella piazza si trova il Teatro Nazionale, un esempio dello stile architettonico fascista. La sala è imponente, sia in altezza che in termini di dimensioni. Il teatro è stato costruito nel 1937 ed al principio fu chiamato “Teatro Puccini”, in onore del grande compositore. Il nome di architetto è sconosciuto. Gli altri edifici della piazza sono il Municipio, la Prefettura progettata dall’architetto italiano Florestano di Fausto, che si rifece al Palazzo Ducale di Venezia, e la moschea Dzami Murat Reis. Nei pressi della moschea si trova il cimitero musulmano, meritevole di una visita. In piazza Haritos, nella villa Nestoridis, si trova il museo d’arte moderna, nel quale sono esposte circa mille opere che appartengono alla collezione Ioannou.
La moschea di Solimano il Magnifico e il bagno turco testimoniano la lunga dominazione turca dell’isola. Il Bagno Turco, restaurato nel 2000, è ospitato in una struttura bizantina del VII sec. e offre una sosta davvero rigenerante. Del quartiere ebraico rimangono soltanto alcune case, il cimitero e la sinagoga. Molte case del quartiere sono abbandonate e mostrano i segni dei saccheggi e degli incendi.

La città medioevale (Old Town)
La parte vecchia della città, circondata dalle massicce mura del XIV e XV sec. Nella città si accede attraverso la porta d’Amboise, la porta S. Anastasio e la porta Marina, nei pressi del porto. La città vecchia è formata da due distinte parti: il Collachium, quartiere dei Cavalieri dell’Ordine di San Giovanni e il Bourg o Chora, una fitta serie di palazzi che formano un labirinto di vie quartiere popolare dove vivevano greci, turchi ed ebrei.
I Cavalieri rimasero sull’isola oltre due secoli, quando furono scacciati dai musulmani. Nella Chora si ammirano chiese bizantine, moschee, bagni turchi, palazzi in gotico provenzale, un insieme di architetture che convivono in piena armonia.
La città medievale, patrimonio dell’UNESCO dal 1988, è talmente piena di palazzi di interesse storico-artistico da richiedere più giorni e diversi itinerari per poter essere visitata. Rappresentava il centro amministrativo e religioso dell’isola con edifici adibiti a diverse attività. Ogni suo punto offre qualcosa da visitare o, almeno, da osservare. Entrando dalla porta della Libertà si accede al Collachium. Tra i palazzi più importanti di questo quartiere ci sono il palazzo del Gran Maestro, la cattedrale di Santa Maria e le residenze dei Cavalieri, suddivise per nazionalità. Camminando per la via dei Cavalieri, strada in ciottoli del XV sec. e restaurata durante la dominazione italiana, si possono osservare alcuni dei più bei edifici civili del quartiere, in stile gotico provenzale. Si tratta per la maggior parte degli ostelli delle Lingue, le antiche dimore dei cavalieri. Pregevoli l’Ostello della Lingua d’Italia e l’Ostello della Lingua di Francia, ristrutturato nel 1913 sostituendo ai magazzini del pianterreno ampie aperture a volta.
Un altro importante edificio è l’Ospedale dei Cavalieri (XIV sec.). Al primo piano si trova la sala dell’Infermeria, una galleria che conserva lungo le pareti le pietre tombali dei Cavalieri. Le altre stanze ospitano il Museo Archeologico di Rodi (8.30-19.00), nel quale è esposta una serie di reperti provenienti da tutto il Dodecaneso appartenenti ai periodi geometrico, classico, ellenistico e romano.
Il Museo Bizantino si trova all’interno della chiesa Panaghia tou Kastrou, nota anche con il nome Panagia tis Nikis. Fu costruita dal Gran Maestro nel 1480, perché si narra che la Vergine Maria apparve in questo luogo. La chiesa, in stile gotico, fu distrutta dai turchi durante l’assedio del 1522 ad opera di Solimano il Magnifico. Il museo ospita i dipinti murali della chiesa datati intorno al XIV sec., alcune icone del periodo tardo bizantino e post bizantino ed alcuni affreschi raffiguranti la Vergine ed i santi. Nei pressi del museo si trova la via Socrates, il centro dei negozi in stile bazaar con caffè e taverne all’aperto in su piazze ombreggiate. Lungo questa via si trova la torre dell’Orologio (1851), non solo un affascinante palazzo, ma anche un perfetto meccanismo di ingegneria. Sfortunatamente l’orologio ha smesso di funzionare dopo un terribile terremoto che scosse l’isola di Rodi.

Il Palazzo del Gran Maestro
Il palazzo del Gran Maestro, noto anticamente con il nome di Kastello, fu edificato durante il periodo bizantino (VII sec.) nel punto più alto della città medioevale, nella sua parte nord-ovest. E’ un illustre esempio di architettura militare, con la sua massiccia struttura e posizione strategica svolse attivamente il ruolo difensivo della città, ultimo rifugio per la popolazione in caso di invasione nemica. Il Palazzo del Gran Maestro è un edificio a forma quasi quadrata (80x75 m.), progettato attorno ad un ampio cortile. Una volta giunti a Rodi, i Cavalieri dell’Ordine di San Giovanni stravolsero del tutto la struttura della fortezza bizantina, costruendo nuovi edifici all’interno della cinta muraria. La struttura divenne così residenza del Gran Maestro e centro amministrativo dell’isola. L’ingresso principale si trova sul lato sud ed è distinguibile dalle due imponenti torri. Lungo il lato occidentale si trova invece la torre quadrata, opera forse del Gran Maestro Pierre d’Aubusson. Sul lato nord si trovano i dormitori ed i magazzini. Era questa la zona in cui si rifugiava la popolazione in caso di assedio nemico. Il piano terra è composto da alcune stanze che si dispongono attorno al cortile quadrato. Il primo piano del palazzo ospitava invece le camere degli ufficiali, la sala da pranzo e le stanze della residenza privata del Gran Maestro, note con il nome di “Margaritae”. Il palazzo andò quasi completamente distrutto nel 1856 a causa di un’esplosione nella vicina chiesa. Durante la dominazione turca il palazzo fu utilizzato come prigione. Tale funzione continuò a sussistere durante l’occupazione italiana fino a quando fu completamente restaurato dall’architetto Vittorio Mesturino per essere adibito come residenza di Mussolini (il cui nome campeggia ancora su una grande lastra nei pressi l’ingresso del palazzo) e di Vittorio Emanuele III. Fu realizzata la cappella a destra del monumentale scalone di marmo che porta al primo piano e all’interno di essa fu eretta una statua in bronzo di San Nicola, copia di un’opera presente nella chiesa del santo a Bari. Pur avendo attualmente un aspetto molto diverso, i suoi interni conservano il fascino del passato, con i preziosi pavimenti ricoperti da mosaici romani e paleocristiani provenienti dalle altre isole dell’arcipelago, in modo particolare da Kos. In uno dei saloni del palazzo è custodita una copia del celebre Laoconte, il cui originale si trova nei Musei Vaticani a Roma. Due mostre permanenti sono ospitate in alcune stanze al piano terra: “La città di Rodi dalla sua fondazione al periodo romano” e, vicino la cappella, “Rodi dal IV a.C. fino all’occupazione turca”.

L’Acropoli di Rodi (Monte Smith)
Una camminata non impegnativa conduce fino sulla sommità del monte Smith, identificato con l’antica Acropoli della città. Il suo nome si riferisce all’ammiraglio inglese Smith che utilizzò questo monte come quartier generale nel 1802. Dal monte si può osservare una splendida vista della città e delle colline circostanti. Una prima curiosità viene dal fatto che non è fortificata come la quasi totalità delle acropoli dell’antichità. La zona monumentale esibisce alcuni templi, edifici pubblici e luoghi di culto sotterraneo. Gli edifici, appartenenti al periodo ellenistico e tardo ellenistico (III e II sec. a.C.) sono stati costruiti su terrazze sostenute da possenti mura. Gli scavi sono stati effettuati dalla Scuola Archeologica Italiana dal 1912 al 1945, durante l’occupazione fascista. Dal 1946 in poi, il governo greco ha continuato gli scavi che hanno aggiunto nuovi dettagli alla storia ed alla topografia del luogo. Gli scavi non sono ancora terminati e si suppone che ancora numerosi resti rimangono sepolti, in attesa di essere riportati alla luce. Nella parte nord dell’Acropoli si trovano il Tempio di Atena Polias e il Tempio Zeus Polieus. Sono templi dorici con portici su tutti i lati dove gli antichi abitanti di Rodi custodivano i trattati con gli altri Stati. Il Nymphaia si trova nella parte est del sito ed è composta da quattro caverne ognuna con un proprio ingresso, alcuni passaggi di comunicazione sotterranei ed una grande apertura nella parte più interna del sito. In passato era un luogo adibito al culto e al divertimento. Lo Stadio ha una lunghezza di 210 m. Le parti attualmente visibili sono lo “sphendone”, una tribuna di forma ricurva, i “proedies”, i posti riservati ai funzionari, e alcuni dei posti più bassi degli spalti. Il Gymnasium, situato ad est dello Stadio, è un enorme edificio a forma quadrata e nell’antichità era utilizzato come centro delle attività artistiche ed infatti gli archeologi hanno ritrovato qui gran parte delle opere d’arte del sito. L’Odeion è un anfiteatro che si trova invece a nord dello Stadio. Aveva una capacità di 800 spettatori veniva utilizzato per spettacoli musicali o per lo svolgimento di lezioni di retorica. In prossimità dell’Odeion si trova la biblioteca, un patrimonio di inestimabili opere di retorica. Il Tempio di Apollo Pythian si erge nella parte meridionale della collina ed è il tempio più piccolo del sito. La stoà, struttura tipica dell’architettura greca antica, è caratterizzata da un’impressionante facciata, visibile dalla città e dal porto. L’Artemision, situato sul lato nord-est, era un edificio sacro adibito al culto della dea Artemide.

L’Acquario di Rodi
Tutti gli appassionati di vita marina possono visitare il famoso acquario di Rodi, meta ogni anno di più di 200000 visitatori. Ubicato nella zona di Niohori e noto anche come la stazione di idrobiologia di Rodi, è stata costruita nel 1935. Nel 1937 ha iniziato ad operare come centro di ricerca oceanica e nel 1963 è stato trasformato in un museo. Un luogo affascinante, in modo particolare per i bambini, una meraviglia incredibile per le numerose specie marine presenti: molluschi (gasteropodi e cefalopodi); diverse specie di granchi; tartarughe marine; echinodermi; pesci di vario tipo tra cui Balistidae, Centrachantidae, Dasyatidae, Monacanthidae, Mullidae, Scaridae, Sparidae, e Triglidae. Presenti anche un buon numero di reperti fossili: balene, foca monaca del Mediterraneo, squali, tartarughe marine. L’acquario di Rodi offre dunque al visitatore la possibilità di avvicinarsi e conoscere la vita marina del Mediterraneo orientale. Si trova nel seminterrato di un edificio e le acque del sistema di circolazione (40 serbatoi, con una capacità di 75000 litri) danno una precisa idea di come funzioni un ecosistema marino. L’acquario è gestito dal Centro nazionale per la ricerca marina, rivolta alla conservazione degli habitat naturali della vita acquatica nel Mediterraneo.

Il Parco Rodini
Nei pressi di Rodi Town (circa 3 km.) si trova il parco Rodini, molto probabilmente il parco naturale più antico al mondo. Già durante l’antica Grecia, i filosofi erano soliti passeggiare assieme ai loro discepoli lungo la riva di un piccolo ruscello che attraversa il parco. Durante il periodo romano invece il parco fu sede della scuola di retorica. I romani costruirono inoltre un acquedotto sfruttando le acque del ruscello.
Una breve passeggiata conduce ad una necropoli del III sec. Nella necropoli si trova una singolare tomba scolpita nella roccia. Tale tomba, risalente al periodo ellenistico, è attribuita a Tolomeo, famoso matematico, astronomo, geografo ed astrologo. I bordi della tomba sono abbelliti con 21 colonne doriche.
Il parco, oltre ad fornire importanti testimonianze storiche, rappresenta un’incredibile bellezza naturale: pini, cipressi e querce offrono tranquillità e riparo dal caldo estivo e diverse specie animali, tra le quali spiccano alcuni pavoni con i loro vistosi colori, regalano uno spettacolo davvero suggestivo.

Koskinou
Koskinou offre l’opportunità di sperimentare la vita di villaggio tradizionale a pochi passi da Rodi Town. Una passeggiata nelle sue stradine, magari durante il pomeriggio inoltrato per evitare il caldo estivo, consente di ammirare le piccole case dalle pareti dai vivaci colori pastello (turchese, blu, rosso e giallo), a volte dotate di portici in pietra e di cortili pieni di fiori e pavimentati del tradizionale ciottolato. La passeggiata termina presso la “Casa tradizionale”, decorata con tappeti fatti a mano e piatti di ceramica introdotti nelle pareti.
Koskinou prende il suo nome da un antico lavoro dei suoi abitanti, la fabbricazione di setacci (“koskina”), utilizzati per la ricerca di minerali di cui un tempo era piena la zona. Altri studiosi ritengono invece che il nome è derivi della città antica Koskinia, in Lidia, in Asia Minore, originario luogo di provenienza degli abitanti del villaggio.
La zona di Koskinou è di grande interesse archeologico per la presenza di alcuni reperti che risalgono al IV sec. a.C. Sono presenti anche un castello medioevale del XII sec. ed alcune piccole chiese: Aghios Loukas (San Luca), una basilica paleocristiana del IV sec., e Agia Irini (Sant’Irene) del XIX sec. Il paese è noto per i “melekouni”, dolci che secondo la tradizione venivano preparati dalle donne per le grandi feste del paese. Ci sono diverse possibilità per il soggiorno, sia all’interno del villaggio che nella zona circostante.

Kallithea
La spiaggia di Kallithea si trova a circa 10 km. a sud della città di Rodi e circa 7 km. ad est del villaggio di Koskinou. Nei pressi del porticciolo di Kallithea si trova il famoso complesso termale progettato dall’architetto italiano Pietro Lombardi. Sono ovunque evidenti le intenzioni di Lombardi di combinare gli elementi di tutte le culture che hanno condizionato Rodi durante la sua lunga storia. Pertanto, convivono in totale armonia elementi provenienti dal periodo dorico, di epoca romana, bizantina, influenze arabe ed il tradizionale stile rodiese.
Il complesso fu inaugurato il 1° luglio del 1929, ma soltanto un anno dopo fu ultimato l’atrio superiore per assumere così l’aspetto attuale, composto da tre parti: la piazza di forma circolare con una bella fontana, di fronte l’ingresso principale; l’atrio semi-circolare dove aveva luogo la distribuzione delle acque termali; la struttura sanitaria con gli alloggi dei medici e delle infermiere (fornite dagli italiani) e le camere dei pazienti. Le tre parti del complesso sono circondate da giardini e piccoli parchi, e collegate attraverso viottoli lastricati con mosaici in pietra e decorati con archi e colonne. Le palme e la costa rocciosa di fronte al mare dalle tinte blu e verde smeraldo danno vita ad un affascinante paesaggio.
Le terme sono di importante interesse storico-artistico ed sono considerate come uno dei più bei complessi termali della Grecia. Una galleria di vecchie fotografie illustrano la storia del complesso, così come le importanti personalità che usufruirono delle sue acque termali. Per sfortuna, le sorgenti hanno smesso di funzionare con il termine della Seconda Guerra Mondiale e la conseguente partenza del contingente italiano. Il complesso fu così abbandonato e lasciato all’incuria fino a qualche anno fa quando è stato interamente ristrutturato e adibito a complesso balneare.
Al di sotto del primo livello delle terme, si trovano infatti un porticciolo ed a pochi passi da esso, un bar molto elegante su una piattaforma di cemento. Inoltre su tale piattaforma, si trova un numero limitato di lettini e ombrelloni, cosicché è necessario arrivare molto presto se si vuole usufruire delle attrezzature del complesso. Tuttavia, non molto distante, si trova una spiaggia molto più ampia e gratuita, caratterizzata da insenature e calette rocciose.

Faliraki
Faliraki è senza alcun dubbio il posto ideale per chi concepisce una vacanza estiva come il susseguirsi di giornate fatte di spiaggia e divertimento fino all’alba. E’ infatti il centro più importante della vita notturna di Rodi, con una Bar Street piena di locali e di ragazzi, la maggior parte inglesi, che fanno baldoria in un delirio assordante. Chi è in grado di sopportare la stanchezza di un’intera nottata passata a divertirsi, la mattina si reca sull’immensa spiaggia di sabbia dorata: file di ombrelloni e sdraio (non troppo economici per lo standard greco), bungee jumping, beach bar e taverne. Faliraki presenta ogni tipologia di negozio: minimarket, gelaterie, caffè, pasticcerie e piccoli bazar dove acquistare souvenir. Nei dintorni del villaggio, sulle pendici di una collina, si trova il Water Park di Faliraki, il parco acquatico più grande d’Europa: un gran numero di scivoli (kamikaze, buchi neri, rafting) e piscine con onde consentono non soltanto ai più piccoli di trascorrere una piacevole giornata. Una parte del Water Park è stato appositamente concepito per i bambini con più di trenta esperti bagnini a sorvegliare le loro attività ludiche.
La zona intorno a Faliraki presenta alcuni interessanti luoghi da visitare: in primis l’Erimokastro (“il castello abbandonato”), su una vicina collina, dove si trovano anche i resti di un insediamento miceneo; l’acropoli di Sarantapihos; alcune piccole chiese con affascinanti affreschi bizantini.

Spiagge nei pressi di Faliraki
Sebbene la spiaggia di Faliraki sia dotata di ogni comfort ed attività per l’intrattenimento, il suo mare non è sicuramente tra i più belli dell’isola, a causa dell’intenso turismo della zona. Nei dintorni di Faliraki, però, ci sono alcune spiagge che offrono un mare davvero incantevole.
Kathara, la più vicina, è una pittoresca spiaggia di sabbia e sassi, l’unica spiaggia in tutta l’isola nella quale è tollerato il nudismo. Attrezzata con sdraio, ombrelloni ed un piccolo chiosco con bibite e snack, Kathare è una spiaggia di sabbia dorata, incastonata all’interno di una suggestiva baia. Il mare è di colore azzurro e turchese, con fondali di rocce nei pressi della riva.
La piccola spiaggia di Vaghies si trova all’interno di una piccola baia. In realtà tutti ormai la conoscono come la spiaggia di Anthony Quinn, intitolata infatti all’interprete reso famoso dal personaggio di Zorba nel film “Zorba il greco”. Tale titolo fu concesso dopo che l’attore ebbe girato qui il film “I cannoni di Navarone”. E’ da molti considerata come la più bella spiaggia di Rodi. Si tratta di una piccola spiaggia, circa 250 m. di lunghezza e 10 m. di larghezza, con sabbia finissima, ciottoli e scogli, sia fuori e dentro il mare, perciò è necessario arrivare in spiaggia nelle primissime ore della giornata per riuscire a prendere un ombrellone oppure piazzare il proprio asciugamano. La spiaggia, nella sua immacolata meraviglia, non è molto attrezzata: oltre agli ombrelloni ed alle sdraio, troverete esclusivamente un piccolo bar. Il mare con i suoi colori che variano dal blu al turchese, è appetibile per il suo fondale roccioso del mare. Le basse colline circostanti offrono una tranquillità difficile da trovare su altre spiagge.
La spiaggia di Ladiko si trova in una piccola baia, subito dopo la spiaggia di Anthony Quinn. E’ una spiaggia molto piccola ma che nasconde una meraviglia naturale: sabbia fine e di ciottoli, scogli scenografici, molti alberi, in particolare pini, che, in alcune punti toccano il mare. E’ una spiaggia molto popolare e, nel mese di agosto, diventa molto affollata. Gli appassionati di diving e snorkelling troveranno il suo mare dal letto roccioso davvero interessante. La spiaggia è ben organizzata: ombrelloni, sdraio e docce con una bella taverna sul mare.

Altre spiagge della costa orientale
Oltre alle già citate spiagge presenti nei dintorni di Faliraki, questa parte di Rodi che va dalla “città inglese” fino a Lindos offre un tratto di costa con spiagge di sabbia finissima e dorata intervallate da alcune splendide calette. Partendo da Faliraki, dopo aver superato la spiaggia di Ladiko, si incontra quella di Traganou. Si tratta di una spiaggia con ciottoli ed acqua limpida, molto tranquilla perché poco organizzata. Solo una piccola parte della spiaggia offre lettini e ombrelloni, mentre la parte restante è totalmente libera e deserta. Proseguendo verso Lindos, si incontra la spiaggia di Tsambika, una delle più belle spiagge di Rodi. E’ una spiaggia molto popolare, ma grazie alla sua estensione, non sembra mai troppo affollata. Famiglie e gruppi di giovani convivono serenamente tra bagni e giochi sulla spiaggia. La spiaggia è ben organizzata: ombrelloni, lettini, possibilità di sport acquatici e qualche punto di ristoro dove poter acquistare bibite e snack. Sull’altura nei pressi della spiaggia si trova, abbarbicato sulla roccia, l’antico monastero di Panaghia Tsambika che da il nome alla spiaggia. Il monastero, consacrato alla Vergine Maria è un luogo di pellegrinaggio per le donne che hanno problemi ad avere figli. Riprendendo la strada verso Lindos è sufficiente parcheggiare la macchina in un punto qualsiasi della costa e scendere in spiaggia. Molto spesso ci si ritrova da soli a fare il bagno, un’emozione unica difficile da descrivere.

Psinthos
Psinthos è il classico villaggio tradizionale greco. La vita cittadina si svolge in maniera lenta e tranquilla. La maggior parte degli abitanti del villaggio si ritrova nella piazza principale del paese dove, seduta sulle panchine ed ai tavoli dei bar, trascorre le giornata guardando la gente che passa. Psinthos è il luogo dove poter gustare la vera cucina tradizionale greca, in particolare la fantastica carne alla griglia, accompagnata dalla pita (pane tipico in Grecia) e un bicchiere di retsina, un vino bianco o rosato da tavola, aromatizzato con la resina. E’ sbagliato pensare che a Rodi, un’isola, il piatto caratteristico sia il pesce. Gli abitanti di Rodi, come quelli della gran parte delle isole greche, si dedicano più alla pastorizia ed all’allevamento di bestiame, e la pesca è un’attività spesso marginale. Di conseguenza la carne è il piatto pregiato della cucina locale. Bisogna anche ricordare di acquistare è il miele di Psinthos, il migliore prodotto sull’isola.
Nei pressi del villaggio si trova un piccolo torrente dove vive il Gizani (Ladigesocypris Ghigi), un pesce d’acqua dolce che vive principalmente in queste zone. E’ un pesce tutelato dalla Comunità Europea e molto amato a Psinthos tanto che nel villaggio è stato creato un centro di informazioni e di tutela del Gizani.

Afandou
Afàndou (Afàntou) è un piccolo villaggio a meno di 2 km dal mare. Sviluppatosi tra alcune colline, è invisibile dal mare ed è a tale caratteristica che deve il suo nome (“acanto” in greco significa “invisibile”, una scelta bene precisa dei coloni che volevano essere riparati dalle invasioni dei pirati). La piazza centrale di Afandou è l’ideale per rilassarsi, rinfrescarsi con una bibita o assaggiare uno dei deliziosi dolci delle pasticcerie del paese. Accanto alla piazza si può visitare la chiesa di Panaghia Katholiki (Vergine Maria Cattolica), fondata sui resti di una basilica paleocristiana, le cui fondamenta risultano ancora ben visibili. Si tratta di una basilica a tre navate con colonne di stile ionico. La prima basilica fu fondata nel V sec., ma fu distrutta da un terremoto e venne ricostruita per essere nuovamente distrutta da un terremoto nell’VIII sec. La nuova ricostruzione è quella che attualmente è visibile. L’altare è stato probabilmente costruito nell’XI sec. Due strati di affreschi, databili al XIII e XIV sec., sono ancora visibili, anche se rovinati dal tempo e dall’umidità presente sulle pareti. Una piccola collezione di icone, libri sacri, utensili rituali e fotografie sono custodite nell’archivio della chiesa. All’interno della città si possono ammirare alcune tradizionali case di pietra.
Ad 8 km a sud-ovest di Afandou, si può visitare Epta Piges (“sette sorgenti”): un paesaggio incantevole, pieno di alberi, vegetazione selvaggia ed alcune sorgenti d’acqua. Da visitare il ponte di pietra sul fiume Loutanis, circa 4 km a sud, sulla strada per la località turistica di Kolymbia. Un posto singolare per gli alberi che si trovano ai bordi della strada.

Kolymbia
Kolymbia (Kolympia) è un luogo ideale per una tranquilla vacanza familiare, una via di mezzo tra il lusso presente ad Ixia e gli eccessi della vita notturna di Faliraki. La posizione a metà strada tra Rodi Town e Lindos, i due centri più grandi dell’isola, ne fanno una meta ideale dove soggiornare. Inoltre, grazie alla vicina Epta Piges offre un paesaggio verdeggiante. La spiaggia è tipica della costa orientale dell’isola, una distesa lunghissima di spiaggia finissima dove è possibile trovare posto anche nei momenti della giornata più affollati. Numerosi alberghi sono presenti lungo la costa con una forte prevalenza di tedeschi ed italiani. Kolymbia è un posto ideale per chi cerca pace e relax, indicato dunque a coppie e famiglie. Nel caso di gruppi di amici, nessun problema, con un’auto al seguito oppure noleggiata, Kolymba è perfetta come “campo base”, perché non è troppo distante né da Rodi Town, né da Faliraki, i due centri della vita notturna a Rodi.

Archangelos
Archangelos si trova a una distanza di 28 km. a sud di Rodi Town. E’ il terzo paese in ordine di grandezza, dopo Rodi Town e Lindos. Si trova a circa 2 km. dal mare, su un piccolo altopiano tra i monti e le colline. La città vecchia si trova ai piedi di un castello edificato dai Cavalieri dell’Ordine di San Giovanni del XIV sec., con la parte moderna della città che si sviluppa intorno alla vecchia. Una passeggiata tra i vicoli del paese consentirà di scoprire le sue case tradizionali dai vivaci colori pastello, decorate con i piatti tradizionali. Merita una visita è chiesa del Santo Arcangelo Michele, cui si deve il nome della città. La chiesa ha un bel cortile con un pavimento di ghiaia con una particolare decorazione. Si può visitare anche il locale Museo Etnologico, nel quale sono riportati usi e costumi del passato. Nel museo sono infatti esposti i costumi locali, strumenti agricoli ed utensili un tempo di uso comune. A circa 3 km. a nord-ovest Archangelos, sulla cima del colle Koumelos, si trova l’omonima grotta, apprezzabile sia in campo speleologico che archeologico. Gli scavi nella grotta, terminati di recente, hanno infatti portato alla luce reperti datati ai periodi neolitico e miceneo. Infine, a circa 7 km. a sud della città, è possibile vedere i resti del castello medioevale di Faraklou, che domina il villaggio di Haraki, situato in riva al mare di fronte ad una bella spiaggia in una piccola baia.
Ad Archangelos si possono trovare diversi negozi di souvenir. Oltre alle solite cartoline ed altri souvenir turistici, si possono acquistare oggetti tipici dell’artigianato locale.

Lindos
Lindos è il centro abitato più grande e famoso dopo Rodi Town, distante circa 50 km. L’odierna città, costituita da una gran numero di casette bianche che formano un dedalo di stradine piene di piccoli negozi e bar, occupa la stessa posizione dell’antica città. Lindos è stato inserito dal Ministero della Cultura greco nella lista dei beni storici vincolati e dunque conserva ancora il suo fascino tradizionale ed un po’ romantico. Gli alberghi non possono essere costruiti in prossimità del paese ed il centro cittadino è completamente off limits per le automobili.
Il paese risale al 1610, quando fu ricostruito in seguito ad un forte terremoto che distrusse del tutto il vecchio impianto abitativo. Entrando nel paese da nord, ci si ritrova immediatamente nella piazza principale del villaggio, nella quale è presente un grande platano ed una bella fontana risalente al periodo dei Cavalieri dell’Ordine di San Giovanni.
Lindos è simile ai vecchi insediamenti medievali del Mar Egeo. Le case sono costruite a breve distanza l’uno dall’altro e la maggior parte di essi è composta da pietra porosa calcarea. Le pietre sono intonacate e di colore bianco in modo da respingere il calore prodotto dai raggi solari. Tutti questi elementi fanno somigliare Lindos ad un tipico villaggio cicladico. Le case più caratteristiche, del XVII e XVII sec., recano i nomi dei loro proprietari. Più tardi, intorno alla fine del XIX sec., alcune famiglie benestanti di Lindos hanno costruito grandi case in stile neoclassico. L’edificio della vecchia scuola, accanto alla chiesa di Panaghia, è un tipico esempio di neoclassicismo rodiese. L’edificio viene oggi utilizzato come centro culturale ed ospita infatti alcune associazioni della zona.
Fuori dai vicoli della città, si incontra il vecchio cimitero del villaggio, con l’imponente chiesa di Faneromeni, dedicata alla Vergine Maria. Non molto distante dalla chiesta ci sono anche i resti di un cimitero musulmano, con alcune tombe ancora oggi conservate in discreto stato. Sotto la piazza principale si trova un’altra piccola chiesa, dedicata all’Arcangelo Michele. Al suo interno, in una nicchia, è conservata una raffigurazione risalente al periodo post-bizantino dell’Arcangelo intento a condurre le anime dei morti (“Psychopompos”). Nella chiesa ci sono anche alcune tracce di affreschi di periodi antecedenti.
La chiesa principale di Lindos è dedicata alla Vergine Maria. Si tratta di una chiesa a navata obliqua. Nel 1489, il Gran Maestro Pierre d’Aubusson si fece promotore del restauro della chiesa ed infatti il suo blasone è ancora visibile nella parte meridionale del campanile. Alcuni degli antichi affreschi della chiesa sono pervenuti ben conservati fino ai nostri giorni, la maggior parte di essi opera del pittore Gregorios di Symi.
Un’altra interessante chiesa, la chiesa di Aghios Georgios Chostos, è situata al margine nord-occidentale del paese. Si tratta di una chiesa a croce con una cupola centrale. La chiesa presenta le tracce di cinque strati di affreschi, i più antichi datati nel periodo post-iconoclasta (IX e X sec.), mentre le più recenti risalgono al periodo post-bizantino.
La chiesa di Aghios Georgios Pachymachiotis, o Agios Georgios Pano, si trova nella zona collinare di Lindos. Come attesta un’iscrizione, la chiesa è stata costruita nel 1394. Sono conservati alcuni affreschi sulla parete meridionale. Rappresentano figure di santi che indossano abiti sfarzosi in stile bizantino. Simile alla chiesa di Aghios Georgios Chostos è la chiesa di Aghios Menas. Interessanti affreschi bizantini (XII sec.) ed altri risalenti al periodo dei Cavalieri (XV sec.), sono conservati sulle pareti della chiesa. Infine, vale la pena di visitare la chiesa di San Demetrio, situata a nord-est della acropoli. E’ una piccola chiesa con volta a botte ed un abside sul quale si trova un’immagine del santo a cavallo (XV sec.)

L’Acropoli di Lindos
Situata ad un’altezza di 116 m., raggiungibile dalla città attraverso un sentiero in salita, l’acropoli di Lindos (8.00-19.00, 12.00-19.00 lunedì) è uno dei più importanti siti archeologici dell’intera Grecia. Oltre al fascino storico ed archeologico, questa collina regala un panorama mozzafiato: da un lato la città di Lindos, con le sue casette bianche, dall’altro il mare, la spiaggia e le rocce a strapiombo sottostanti il colle. Se la salita verso l’acropoli dovesse essere troppo ardua nella calura estiva è possibile salire nei cosiddetti “taxi di Lindos”, ovvero asinelli sui quali giungere comodamente sulla collina dell’acropoli.
Gli scavi furono effettutati dal 1900 al 1914 da un gruppo di archeologi danesi. Durante l’occupazione italiana sono stati effettuati alcuni lavori di restauro dei monumenti del sito i cui risultati però hanno dato luogo ad una serie di polemiche a causa dello scellerato utilizzo del calcestruzzo.
Al termine della lunga scalinata che conduce nel piazzale principale si nota subito sulla sinistra una roccia con il disegno di una trireme, nave da guerra utilizzata dai greci che utilizzava sia una vela che tre file di rematori. Sulla prua si trovava una statua dell’ammiraglio Agesandro di Mikion, opera di Pitocrito, lo stesso scultore che realizzò la famosa Nike di Samotracia. Sul piazzale coesistono in naturale armonia monumenti antichi e medioevali. A quest’ultimo periodo appartiene infatti il castello dei Cavalieri dell’Ordine di San Giovanni costruito nel XIV sec. sulle fondamenta di una fortezza di periodo bizantino ed in seguito restaurata dagli italiani durante l’occupazione di Rodi. Le mura e le torri del castello seguono la naturale conformazione del piazzale ricavato sulla cima della collina. La torre pentagonale rivolta verso sud dominava il porto e l’insediamento urbano, controllando le vie d’accesso. Una torre circolare verso est (oggi non più visibile) si affacciava sul mare, osservando possibili arrivi di navi nemiche.
Il tempio dorico di Atena Lindia, del IV-III sec. a.C., si trova sul sito di un tempio di età precedente. All’interno del tempio si trova la base della statua raffigurante la dea.
In un ampio cortile trovano collocazione tre cisterne ed alcune colonne del III sec. a.C., una chiesa dedicata a San Giovanni (XII o XIV sec.) edificata sui resti di una chiesa preesistente, forse del VI sec., ed i resti di un’enorme (88 m. di lunghezza) stoà composto da 42 colonne.

Agios Pavlos
Agios Pavlos, uno dei luoghi più caratteristici dell’isola di Rodi, si trova nella parte opposta della spiaggia di Lindos. La particolarità risiede nella sua forma dato che dall’alto (magri dall’acropoli di Lindos) sembra essere un lago, a causa delle rocce che la circondano quasi completamente. In realtà, il tratto di mare delimitato dalle rocce presenta un’apertura piuttosto ampia che collega la baia al mare aperto. Il suo nome in greco significa San Paolo ed infatti la leggenda narra che le rocce un tempo si chiusero per salvare il santo che approdò in questo lungo durante una terribile tempesta. Sul luogo è presente una cappella dedicata al santo.
La baia presenta due piccole spiagge. La prima, di sabbia e ciottoli, si trova sotto la cappella di San Paolo ed è attrezzata con lettini ed ombrelloni. La seconda, di dimensioni molto limitate, è quasi del tutto libera. Sono pochi gli stranieri che si recano in queste spiagge, frequentate quasi esclusivamente dagli abitanti del posto. Malgrado siano alquanto piccole, non sono mai eccessivamente affollate. Le spiagge sono raggiungibili a piedi da Lindos, ma in caso di pigrizia, è presente un parcheggio gratuito poco distante dove posteggiare il proprio mezzo di trasporto.
Gli amanti del cinema posso chiedere ad uno dei proprietari delle barche che si trovano qui attraccate di farsi condurre a Laki, lo stretto dove furono girate alcune scene del film “I cannoni di Navarone”.

Lardos
Lardos è un villaggio tradizionale a soli 7 km. da Lindos, lungo la strada che porta nell’entroterra di Rodi. E’ circondato da un incantevole paesaggio verdeggiante, un toccasana durante l’estate quando il caldo è molto intenso. Le case sono di colore bianco in modo da respingere i raggi solari e sono addossate l’una all’altra formando così una ragnatela di vicoli pieni di taverne, bar e negozietti. La piazza principale del paese è il posto ideale dove rilassarsi e ripararsi dal caldo, grazie a diversi alberi presenti. Interessante è la fontana, un’eredità dell’occupazione italiana, che prende l’acqua da alcune sorgenti naturali della regione. Malgrado le sue piccole dimensioni, Lardos è ben organizzato, un villaggio in grado di offrire ì tutti i servizi necessari: minimarket, ambulatori medici, noleggio di auto e di scooter. Gli alloggi sono pochi anche perché si concentrano nell’omonima baia che dista solo 2 km. dal centro del paese. Da visitare il monastero di Panaghia Ipseni (Gyppseni) e la chiesa medioevale dedicata a San Giorgio.

Laerma
Laerma si trova 64 km. da Rodi Town e fa parte della circoscrizione di Lindos. Si trova al centro dell’isola, tra i verdi paesaggi dei boschi dell’isola. E’ un piccolo villaggio che si vive della produzione di prodotti lattiero-caseari ed è noto per alcune specialità dolciarie. L’edificio più importante del paese è la vecchia scuola, un esempio di architettura del periodo fascista. Un altro sito interessante è la chiesa di Aghios Antonios.
Non lontano dal villaggio, attraversando una delle aree più boscose di Rodi, si può visitare il noto monastero Tharri, consacrato all’Arcangelo Michele. E’ un complesso monastico di grande interesse storico, spirituale ed artistico. Tharri è infatti uno dei più antichi edifici religiosi di Rodi (XII-XIII sec.), anche se sono presenti alcuni resti databili a periodi precedenti (fino al IX sec.). La bella chiesa bizantina di pietra conserva alcuni antichi affreschi del periodo dal XII al XVI sec. Il monastero, attualmente attivo, viene gestito in maniera molto moderna: i monaci, infatti, hanno un proprio canale televisivo che trasmette, tra gli altri programmi, la diretta della liturgia domenicale. L’eterea bellezza della zona, immersa nei boschi dell’isola, si concede a picnic in famiglia, attività molto popolare tra gli abitanti del posto.
L’intera area di Laerma è invece un luogo perfetto per il birdwatching: sono state individuate nella zona più di 220 diverse specie di uccelli, tra le quali alcuni falchi in via di estinzione. Il mese migliore per praticare il birdwatching è aprile, anche se vi sono sufficienti specie di volatili da osservare anche in estate. Per i visitatori che desiderano soggiornare nel cuore della campagna di Rodi, circondata dal cinguettio degli uccelli, ci sono diversi studios a conduzione familiare.

Gennadi
Gennadi è una località costiera con numerose ville ed alberghi. In realtà l’insediamento tradizionale si trova ad 1 km. dalla costa, ma pian piano, per chiare motivazioni economiche dettate dal turismo, si è esteso fino al mare. E’ un villaggio agricolo, con case bianche dalle porte e persiane colorate, in netto contrasto con le nuove dislocate lungo il litorale. Queste case di villeggiatura, spesso lussuose, sono di proprietà degli abitanti dell’isola, anche se è crescente il numero di stranieri che hanno acquistato qui un immobile. Dato che il turismo, seppur presente, non è per nulla eccessivo, Gennadi offre tranquillità e relax.
La spiaggia è costituita da una mix di sabbia e ghiaia e si estende per molti chilometri, offrendo molto spazio anche in caso di forte afflusso di villeggianti, cosa che d’altra parte non avviene mai. Andando in spiaggia la mattina presto, ci si può godere la spiaggia in assoluta tranquillità e solitudine e l’unico rumore avvertibile è il cinguettio degli uccelli. La spiaggia è ben organizzata con sdraio ed ombrelloni, e qualche taverna non distante dal mare. Nel villaggio è disponibile ogni tipo di servizio: un ufficio postale, una farmacia, alcuni minimarket, noleggio auto, scooter e biciclette, ed altre categorie merceologiche.
Nelle vicinanze del villaggio, in località Pano Vrissi, si può visitare una grotta nella quale sgorga un’acqua fresca e potabile che proviene da alcune cascate della zona e che in seguito entra nel sottosuolo. Nella grotta, gli archeologi hanno ritrovato alcuni reperti di epoca preistorica.

Asklipios
Nascosto tra le montagne, il villaggio di Asklipios o Asklipii (il suo nome deriva dalla scuola di medicina Asklipios) si dispone a forma di anfiteatro inerpicandosi sulla collina attorno ad un castello medievale costruito nel XII sec. dai Cavalieri dell’Ordine di San Giovanni. Il villaggio si trova sulla costa sud-est della isola di Rodi, a 64 km. dalla città di Rodi. Un immenso piacere si può provare passeggiando tra i tranquilli vicoli del borgo, tra le piccole case bianche tipiche dell’architettura rodiese, con l’incantevole rosso dei gerani che adornano le finestre. Al centro di Asklipios si trova la chiesa bizantina della Vergine Maria. Costruita nel 1060, la chiesa è la più antica dell’isola ed è stata oggetto negli ultimi anni di un’attenta opera di ristrutturazione. Gli affreschi che ricoprono interamente l’interno del soffitto a volta sono considerati come tra i più interessanti dell’intero patrimonio artistico dell’isola. Gli affreschi raccontano alcune scene del Vecchio Testamento, in particolare, la Genesi con la cacciata di Adamo ed Eva dal giardino dell’Eden. Gli affreschi sono in buono stato, considerando la loro datazione.
In un vecchio frantoio si trova il Museo Ecclesiastico e del Folklore. Conserva alcuni abiti ecclesiastici e tradizionali, oggetti sacri e di uso comune, alcuni reperti archeologici (colonne e capitelli) ed attrezzi agricoli tra i quali una macchina per la macinazione del frumento ed un antico strumento per la produzione dell’olio perfettamente conservato.

Kiotari
Kiotari è un piccolo villaggio a pochi chilometri a sud di Lindos. Non ha nulla di tradizionale in quanto a metà degli anni ‘90 la sua lunga spiaggia ed il mare cristallino hanno fatto gola al turismo e di conseguenza Kiotari ha visto nascere in maniera esponenziale hotel di ogni categoria, case per le vacanze ed edifici commerciali. L’incantevole tratto di spiaggia mista di sabbia e ghiaia, offre ogni tipo di servizio, dai lidi perfettamente organizzati ad una vasta selezione di taverne, bar e altri negozi. Su una parte della spiaggia si trova una roccia chiamata Hilioravdi che ricorda un episodio piuttosto curioso: durante il periodo bizantino, una piccola capanna sorgeva su questa pietra e veniva utilizzata per avvistare eventuali arrivi dei pirati. Nella capanna erano nascoste un migliaio di canne con dei copricapi alla loro estremità. Queste canne che venivano sollevate, nel caso fossero avvistate le navi dei pirati, per far credere loro che sulla spiaggia erano pronti almeno mille soldati a difesa dell’isola. A quel punto i pirati non avevano altra scelta che effettuare una precipitosa ritirata.

Pefkos
Pefkos, (in greco “pino”), chiamato anche Pefki, è un località balneare molto frequentata. Si trova lungo la costa orientale dell’isola a pochi chilometri da Lindos, a circa 56 km. da Rodi Town. Pur essendo invaso dal turismo di massa (principalmente inglesi, svedesi, tedeschi ed austriaci), mantiene caratteristiche che possono definirla rilassante e tranquilla. La spiaggia è ben attrezzata: bar, taverne e ogni genere di sport acquatico permettono di trascorrere giornate mai noiose. Pefkos non presenta nulla di tradizionale perché è si è sviluppato negli ultimi anni spinto dalla crescente richiesta turistica. Resort, ville ed case vacanze stanno aumentando in maniera esponenziale, arrivando fino sotto la collina ricoperta di pini, alberi dai quale trae il nome questa località. Nulla di spaventoso, perché siamo lontani dalla feroce cementificazione dato che l’amministrazione di Rodi esercita sempre un rigido controllo, evitando così che questa zona sia eccessivamente esposta all’edilizia sfrenata.

Ixia
Ixia si trova nella parte nord-occidentale dell’isola a circa 7 km. dalla città di Rodi, non lontano dall’aeroporto. Quello che subito colpisce non appena si arriva ad Ixia è l’incredibile numero di enormi strutture alberghiere si estendono per tutto il suo litorale. In questo ambiente per nulla appartato le spiagge sono di conseguenza molto affollate, prese d’assalto dai turisti degli alberghi che hanno forza e volontà di abbandonare le piscine dei loro alberghi, dove trascorrono gran parte delle loro giornate. Durante l’estate, grazie al forte vento che soffia nella zona, Ixia è meta degli amanti della vela, del windsurf e del kite. Taverne, negozi ed ogni genere di attività commerciale completano il quadretto poco tradizionale. Ixia può segnare solo un punto a suo favore: è il posto dove si può ammirare il miglior tramonto di Rodi. Non offrendo neanche alcun sito di interessante storico ed artistico, Ixia rimane un centro turistico ben sviluppato e, di conseguenza, anche uno dei più cari dell’isola. Qui si trova il Taj Mahal Club, la più bella discoteca di Rodi.

Ialyssos
La piccola cittadina di Ialyssos (chiamata anche Trianta) si trova a circa 10 km dalla città di Rodi verso sud-ovest, in una fertile pianura ai piedi della collina di Filerimos. Si è sviluppato lungo la strada principale che conduce da Rodi Town all’aeroporto. Ialyssos era in antichità una famosa città-stato fondata dai Rodi. Le rovine della città antica si trovano a breve distanza dal moderno insediamento. Per quanto riguarda il suo nome alternativo, Triánta (“trenta” in greco), non si hanno certezze: secondo la gente del posto deriva da un’errata pronuncia della parola “andrias” (in greco, “statua”) oppure si riferisce alle trenta parti in cui anticamente era ripartito il terreno coltivabile. Ialyssos è una meta conosciuta, una località turistica ben organizzata, con una storia ed una tradizione popolare interessanti ed un’intensa vita culturale. Nei dintorni di Ialyssos è da vedere la Chiesa dei Cavalieri, consacrata alla Assunzione della Vergine Maria, con un bel cortile lastricato in pietra. Il sito più importante della zona è però rappresentato dall’antica Ialyssos, ubicato intorno alla collina di Filerimos, dove è possibile constatare la continuità della presenza umana in questi luoghi dall’età minoica e micenea fino al XX sec. Appena fuori il sito archeologico, un sentiero lastricato in pietra conduce alla cima della collina dove si trova un’enorme croce. Il percorso si chiama “la via del Calvario”, per le stele in pietra che raffigurano la Passione di Cristo. E’ un luogo che offre una particolare atmosfera, circondato da alberi da frutto e ulivi. Dalla cima della collina si ha la possibilità di godere della splendida vista della zona e del mare.

Kremasti
Kremastì si trova sulla costa occidentale di Rodi, a circa 12 km dal capoluogo. E’ una moderna località balneare, estesa lungo la sua strada principale, con diverse strutture alberghiere. Il turismo della cittadina, attività principale assieme alla coltivazione di ortaggi ed alberi da frutto, è favorito dalla sua vicinanza all’aeroporto internazionale e dalla valle delle farfalle. Interessante nella zona è la chiesa di Panaghia Kermasti, dedicata alla Vergine Maria, con un grande cortile pavimentato in ciottoli e delimitato da enormi cipressi. La spiaggia di Kremasti è ben organizzata con diverse attività per i turisti, con una particolare attenzione per i più piccini. Kremasti ha mantenuto molto della sua tradizione, tenendo lontani discobar e vita notturna. Gli unici divertimenti sono infatti rappresentati dal backgammon, praticato dagli arzilli vecchietti del paese, che spesso si rinfrescano durante le calde giornate estive con un caffè Nescafé o con l’ouzo, tradizionale liquore greco a base d’anice.

La valle delle farfalle (Petaloudes)
La valle delle farfalle (in greco, Petaloudes) è un parco naturale situato a una distanza di 23 km. dalla città di Rodi ed è il luogo più visitato dai turisti. Si tratta di una riserva naturale, unica nel suo genere: dalla primavera all’autunno le farfalle della specie “panaxia quadripunctaria poda” si ritrovano, attratte dalla particolare resina prodotta dagli alberi, in questa fresca valle attraversata dal fiume Pelekanos. La frescura di questi luoghi, le acque e l’ombra degli alberi lo rendono ideale per riposarsi, specialmente durante le calde giornate estive. Ci sono diversi sentieri che è possibile percorrere con piccoli ponti di legno che oltrepassano il fiume in diversi punti. Uno dei percorsi principali conduce in salita al monastero di Panagia Kalopetra. Purtroppo, il gran numero dei turisti che visitano la valle ha un impatto negativo sulle farfalle, spesso infastidite dalla presenza di intrusi. E’ necessario sapere che è severamente vietato disturbare farfalle e non è possibile assolutamente toccarle. La valle delle farfalle costituisce un’ottima gita immersi nella natura. All’inizio del percorso si trova un piccolo ma interessante museo di storia naturale nel quale i visitatori possono conoscere l’ecosistema della valle. Sono presenti anche un negozio di souvenir e un ristorante.

Theologos (Tholos)
Situato lungo la strada costiera che collega Rodi Town ai numerosi villaggi della costa occidentale, Theologos è una moderna località turistica con spiagge attrezzate, taverne, bara, resort e villaggi turistici. Il vento che soffia sulla spiaggia è una forte attrattiva per gli amanti del surf, windsurf e kite. Sebbene piena di turismo, Theologos conserva parte della sua vita tradizionale e non difficilmente incontrerete qualche vecchio abitante estremamente cordiale. Il centro storico è tipico dei villaggi insulari greci: case poco distanti l’una dall’altra formano un dedalo di stradine. Nel paese si trova la pittoresca chiesa di Aghios Spirdonas che sfoggia un gradevole campanile. A circa 1 km a sud-est del paese, un po’ più in collina, si trova il vecchio borgo meritevole di una piacevole passeggiata. Oltre alla valle delle farfalle, circa 8 km a sud, possono essere visitati nei dintorni il monastero di Aghios Kalopetra e la piccola chiesa di Aghios Soulas. La spiaggia di Theologos è la parte finale della lunga spiaggia (10 km) che parte da Kremasti.

Salakos
Nei pressi della valle delle farfalle si trova il grazioso villaggio di Salakos immerso in una fertile valle e circondato da ulivi e vigneti di una zona collinare (290 m s.l.m.), ai piedi della montagna Prophetes Ilias. Il villaggio è famoso per le noci e le sedie di legno realizzate a mano. Appena arrivati è d’obbligo una tappa riposante in uno dei bar tradizionali della piazza centrale del paese, all’ombra degli alberi. La piazza, realizzata dagli italiani, conserva anche alcuni resti delle mura del castello medievale.
Una delle caratteristiche più interessanti di Salakos è la celebre sorgente chiamata “Ninfa” che offre l’ambiente adatto per la famosa farfalla notturna “panaxia”, la stessa specie presente nella valle del farfalle. L’abbondanza d’acqua favorisce anche la crescita dei boschi della regione, che si traduce anche nella sicura custodia di due specie rare di animali nella zona. Il primo è il noto “platoni” di Rodi, una rara specie di cervo, simbolo dell’isola insieme alla rosa. Secondo gli studiosi esistono soltanto una cinquantina di esemplari che vivono liberi nei boschi intorno a Salakos. L’altra specie rara presente a Salakos è lo “gizani”, un simpatico, piccolo d’acqua dolce che vive nel bacino d’acqua in prossimità del sito di Eleousa. Nei pressi della sorgente “Ninfa”, un percorso conduce, dopo 20 minuti di camminata, in cima alla montagna Prophetes Ilias, dove si trova un’altra meraviglia della natura di Rodi. È il fiore selvatico “paeonia rhodia”, una specie sempre più rara, presente ormai soltanto in questi luoghi.
Il villaggio offre alcune alternative per il soggiorno, anche se quasi sempre tutti occupati dai surfisti che si riversano sulla costa.

Embona
Embona è un villaggio di montagna situato ad una distanza di 52 km. a sud-ovest della città di Rodi. Il nome del paese deriva da un’errata pronuncia della parola arcaica “Ambon”, che in greco significa “montagna”. Si trova ad un’altitudine di circa 450 m, ai piedi di Attaviros, la montagna più alta di tutta l’isola. Il paese è famoso per il suo vino, probabilmente il migliore vino di tutta l’isola. Di alloggio e di cibo e bevande sono disponibili nel villaggio.
Nei pressi di Embona si può visitare il meraviglioso bosco di cipressi, protetto dal Governo greco. Il bosco si estende ai lati della strada che conduce da Embona a Siannes. Un percorso che inizia dal paese porta fin sulla cima del monte Attaviros, ad una quota di più di 1200 m. Qui si possono osservare i resti di un tempio sacro a Zeus che, secondo il mito era stato edificato dall’eroe Athamenes, fondatore della città-stato di Kamiros. La cima del monte offre una splendida vista di quasi tutto l’arcipelago del Dodecaneso e, in caso di tempo particolarmente clemente, anche di Creta.
Embona richiama molti turisti, specialmente durante il festival del vino, ricco di appuntamenti in programma: spettacoli teatrali, concerti di musica tradizionale, balli tradizionali, mostre artistiche ed un mercato di prodotti tipici locali. In questi giorni i visitatori, oltre ad altre leccornie, hanno anche l’opportunità di assaggiare la “matsokofti”, una crema a base di mosto. La parte antica del paese, il “Pano Horio” (“paese alto”), offre piacevoli passeggiare in vicoli lastricati, con piccole case bianche, simili a quelle delle Cicladi.

Kamiros
Kamiros è un interessante sito archeologico che si trova sulla costa ovest dell’isola, uno dei più visitati dai turisti. Kamiros era un’importante città-stato fondata dai Dori, ma con la creazione della città di Rodi molti abitanti abbandonarono la città che subì un forte declino fino a scomparire. Durante l’800 molti contadini iniziarono a dissotterrare numerose tombe così un gruppo di archeologi effettuarono una serie di scavi che portarono alla luce una la necropoli e, grazie a scavi più profondi, venne alla luce l’intera città-stato. Molti i reperti ritrovati a Kamiros che hanno così consentito agli storici di comprendere le attività e gli interessi delle popolazioni antiche dell’isola. Il sito è costituita dall’antica agorà, un tempio dorico del III sec. a.C., un santuario ed una serie di case. In una piazza a forma quadrata, che doveva servire come centro del commercio della città, si trova invece un antico deposito d’acqua. Altra testimonianza è data dalla presenza di alcuni bagni di epoca romana.
Sulla spiaggia dell’antica Kamiros è possibile fare un bagno oppure mangiare in una delle taverne presenti. A circa 16 km. dal sito archeologico si trova Skala Kamiros, un tempo importante porto commerciale della zona. Oggi è un grazioso porticciolo di pescatori, la maggior parte abitanti del vicino paese di Kritinia. Dal porto partono alcune barche per visitare la vicina isola di Chalki. Alcune trattorie caratteristiche offrono pesce e frutti di mare appena pescati.

Kritinia
Kretenia è un piccolo villaggio rurale, situato a una distanza di circa 54 km. dalla città di Rodi, nei pressi della costa. Il villaggio che un tempo si chiamava Kastelos per il castello medioevale che si trova arroccato collina, trae il suo nome attuale dalla leggenda. Althaimenes, un principe di Creta abbandono improvvisamente il suo paese per non uccidere il padre Catreas, come aveva predetto l’oracolo. Il giovane principe, giunto a Rodi, si rifugio in queste zone. Tuttavia non fu per lui possibile evitare la profezia poiché Catreas, alla disperata ricerca del figlio, giunse sull’isola. Il principe non riconobbe il padre e, ritenendolo un nemico, lo uccise. Non appena capito ciò che aveva fatto, Althaimenes scappò dalla città e si rifugio sulla montagna sacra Atavyros, dove si trovava il vecchio tempio di Zeus. Mito a parte, il nome Kritinia (o, in ugual modo, Kretenia) allude chiaramente all’origine cretese dei suoi abitanti. La piazza principale del paese con il suo enorme platano, si presta a luogo di relax bevendo un caffè Nescafé nel bar oppure mangiando in una delle piccole taverne, tutte con splendida vista sul mare. All’interno del villaggio è possibile visitare la piccola chiesa di Agios Ioannis ed un Museo Enologico con alcuni oggetti tradizionali.
Nei pressi del villaggio ha sede il vecchio castello medievale, costruito nel XVI sec. dai Cavalieri dell’Ordine di San Giovanni, al fine di proteggere la costa occidentale dell’isola dagli attacchi degli turchi. Una volta giunti al castello, ci si rende conto che ormai è poco più di un rudere, e l’attenzione si sposta verso il meraviglioso panorama che al tramonto offre una vista incantevole e romantica della costa e dell’isola di Chalki.
Alloggiare a Krinitia non è arduo in quanto il villaggio trovandosi in prossimità di alcune spiagge molto turistiche presenta un gran numero di alloggi, dai semplici studios a conduzione familiare ad alberghi attrezzati.

Monolithos
Monolithos è un piccolo villaggio di montagna nei pressi della costa occidentale a circa 73 km. da Rodi Town. Le sua case in pietra, molte delle quali provviste di giardini pieni di fiori, soprattutto di bouganville, e le stradine che si arrampicano sulla montagna Akramytis, la seconda più alta dell’isola, offrono ai visitatori uno straordinario scenario. Deve il suo nome alla roccia monolitica sulla quale è stato costruito un castello che risale al tempo della dominazione dei Cavalieri dell’Ordine di San Giovanni. L’accesso al castello è molto agevole, attraverso i 100 scalini scavati nella roccia. Del castello rimangono soltanto le mura ed all’interno di esse si trovano due cappelle del XV sec, dedicate a Aghios Georghios ed Aghios Panteleimon. Dal castello si può osservare uno splendido panorama che si estende fino alla vicina isola di Chalki.
Monolithos è un posto ideale per gli amanti della natura. Ci sono diverse taverne ed alloggio per un eventuale soggiorno. L’intera area, piena di alberi, principalmente ulivi, è adatta per passeggiate lungo percorsi panoramici.

Altre spiagge della costa occidentale
La costa occidentale di Rodi offre spiagge molto più tranquille e deserte. Tali caratteristiche sono maggiori quanto più si scende verso il sud dell’isola. Questo lato dell’isola consente di osservare il sole che cala all’orizzonte, dove il mare incontra il cielo. Una situazione romantica che farà felici le persone più sensibili, desiderose di situazioni suggestive. Partendo da nord, oltrepassato la chiassosa ed affollata Ixia si succedono un buon numero di spiagge. Paradisi, località dove si trova l’aeroporto di Rodi, ha una lunga spiaggia di sabbia. E’ una spiaggia che tuttavia soffra ancora di una discreta presenza turistica. E’ una spiaggia ben organizzata e molti che la frequentano la considerano un vero e proprio paradiso. La spiaggia di Soroni, distante circa 25 km. da Rodi Town è una spiaggia di ciottoli dove il mare è solitamente mosso e diventa improvvisamente molto profondo. L’aeroporto non è ancora troppo distante e dunque spesso si è infastiditi dal rumore degli aerei. Ad una distanza di 3 km a sud-est della spiaggia, oltrepassando una pineta, si giunge alla piccola chiesa di Aghios Soulas. Nei pressi di questa chiesa il 29 ed il 30 luglio si celebra la festività del santo durante la quale vengono organizzate corse di cavalli e di asini. Un’altra spiaggia molto graziosa è quella che si trova nei pressi del porto del villaggio di Fanes. La spiaggia è abbastanza tranquilla e consente di godersi il mare senza il chiasso della folla presente in spiagge più famose. Proseguendo verso sud si incontra Kalavarda, una spiaggia di sabbia nei pressi dell’omonimo paese, fatto di gente genuina e molto ospitale. Superata Kalavarda ci si rende conto di come ormai sia lontana la confusione determinata dal turismo dell’isola. La spiaggia di Mantriko, porto del villaggio di Embonas, offre la possibilità di godersi un angolo di mare in piena tranquillità, magari assaggiando un’insalata greca e della frutta ottime in queste zone. La spiaggia di Kopria, un misto di sabbia e ciottoli con qualche struttura rocciosa ad interromperla, offre uno spettacolo. A dispetto del suo curioso nome (“kopria” in greco significa “sporcizia, letame”), la spiaggia è semplicemente fantastica ed il lungo viaggio da Rodi per raggiungerla (45 km.) è ben ricompensato.

Prassonissi
Piccola isola in inverno e penisola in estate unita da un sottile lembo di sabbia, Prassonissi è il luogo di Rodi prediletto dagli amanti del surf, windsurf e kite, un paradiso dove il vento soffia increspando il mare, creando onde incredibili. Situata nel punto più a sud dell’isola a 95 km. dal capoluogo, Prassonissi ha una particolare caratteristica: il lembo di terra che la unisce alla terraferma forma due spiagge, una ad ovest più riparata dal vento ha il mare calmo ed un’altra ad est, presa d’assalto dai surfisti, è battuta del vento e dunque con il mare sempre mosso. Si trova infatti nel punto in cui si incontrano due mari, il Mediterraneo ed il Mare Egeo. Lo spettacolo delle decine di aquiloni che trainano i kite, le vele dei windsurf e le tavole dei surfisti che si vede arrivando in macchina è semplicemente meraviglioso anche perché è possibile arrivare con il proprio mezzo di trasporto fin sulla spiaggia (attenzione a non rimanere bloccati nella sabbia se non siete provvisti di una jeep). Essendo il mare poco profondo consente anche ai i principianti di cimentarsi in piena sicurezza con le onde, anche le più ardue da cavalcare.
E’ una zona completamente disabitata con rare strutture alberghiere, qualche taverna e piccoli appartamenti che servono principalmente questi sportivi che la sera sono soliti organizzare feste sulla spiaggia. Attenzione ad avventurarvi con asciugamani ed oggetti personali sul promontorio, perché molto spesso durante il pomeriggio arriva l’alta marea che fa scomparire il lembo di terra.




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