Dopo alcuni anni di chiusura necessari per importanti lavori di restauro, riapre al pubblico dal 29 aprile al 31 dicembre 2009 una delle collezioni più famose del Museo Archeologico Nazionale di Napoli, la “Collezione affreschi”, un’importante testimonianza della pittura pompeiana, esempio di pittura di età romana dal II al IV stile, in quanto le pitture di I stile, non essendo figurate, non vennero mai staccate per le esposizioni museali. Uno straordinario patrimonio, unico al mondo, di circa 400 opere restituite dalle città vesuviane distrutte dall’eruzione del 79 d.C.
Il II stile, caratterizzato da componenti scenografiche ed illusioniste, trovava massima rappresentazione nelle ville dell’ager Pompeianus, come lo splendido affresco del principe macedone con filosofo proveniente dalla villa di Fannius Synistor a Boscoreale. Una megalografia che raffigura una grande sala divisa in due parti da una colonna: sul lato destro un uomo che indossa una kausia, un copricapo tipico macedone in uso durante l’epoca ellenistica di fianco ad una lancia e ad uno scudo decorato da una stella macedone, ai cui piedi siede una donna; sul lato sinistro un anziano, vestito con un abito pesante ed appoggiato ad un bastone. L’affresco probabilmente raffigura il principe macedone Antigono Gonata con la madre Phila ed l’anziano è da tutti considerato un filosofo, il pedagogo del principe, riconoscibile con Arato di Soli o Menedemo di Eretria.
Largamente presente in esposizione anche il III stile, detto ornamentale, collocabile tra l’età augustea e la prima età giulio-claudia. In netto contrasto con le decorazioni fastose dello stile precedente, il III stile si differenzia per un composto formalismo che trova origine nella pittura greca classica ed ellenistica e spesso infatti si trattava di copie di celebri originali dell’arte greca. In mostra gli eleganti quadretti idillico-sacrali della villa di Agrippa Postumo a Boscotrecase, ed i quadri della casa dell’Amor Fatale con Medea, Fedra e Paride ed Elena.
Il passaggio al IV stile risale al periodo degli imperatori Claudio e Nerone, quando a Pompei torna il gusto per la ricchezza ed il fasto delle architetture scenografiche ma prive della profondità illusionistica del II stile. Si impongono i quadri raffiguranti la mitologia, con temi spesso ripetuti, come gli amori di Marte e Venere, le imprese di Ercole e la storia di Didone.
Oltre alla pittura degli stili pompeiani, è presente un’altra corrente molto popolare, realizzato per fini pratici come le insegne di bottega e le decorazioni delle taverne. Dipinte senza particolare stile né raffinatezza, conquistavano tuttavia l’attenzione dell’ipotetico cliente o viandante attraverso la loro forte esuberanza.
Nella pittura romana si diffuse, infine, un tema iconografico di grande rilevanza, quello del giardino. Le pitture spesso utilizzate sulle pareti degli stessi giardini con la funzione di estenderne prospetticamente le dimensioni, o con lo scopo di intensificare la componente naturale attraverso finti cespugli o porzioni di bosco. Spesso presenti in questi dipinti richiami allegorici al mondo dionisiaco ed afrodisiaco.
Info
Sede: Museo Archeologico Nazionale di Napoli - Piazza Museo Nazionale, 19 - Napoli
Periodo: 29 aprile - 31 dicembre 2009
Orari: 9.00-19.30 (tutti i giorni), martedì chiuso
Ingresso: €10,00 intero - €6,75 ridotto
Tel: 0814422149 (infos e prenotazioni)
Note: La mostra fa parte del circuito Campania Artecard. Prenotazione obbligatoria per gruppi, scuole e visite didattiche.
Il II stile, caratterizzato da componenti scenografiche ed illusioniste, trovava massima rappresentazione nelle ville dell’ager Pompeianus, come lo splendido affresco del principe macedone con filosofo proveniente dalla villa di Fannius Synistor a Boscoreale. Una megalografia che raffigura una grande sala divisa in due parti da una colonna: sul lato destro un uomo che indossa una kausia, un copricapo tipico macedone in uso durante l’epoca ellenistica di fianco ad una lancia e ad uno scudo decorato da una stella macedone, ai cui piedi siede una donna; sul lato sinistro un anziano, vestito con un abito pesante ed appoggiato ad un bastone. L’affresco probabilmente raffigura il principe macedone Antigono Gonata con la madre Phila ed l’anziano è da tutti considerato un filosofo, il pedagogo del principe, riconoscibile con Arato di Soli o Menedemo di Eretria.
Largamente presente in esposizione anche il III stile, detto ornamentale, collocabile tra l’età augustea e la prima età giulio-claudia. In netto contrasto con le decorazioni fastose dello stile precedente, il III stile si differenzia per un composto formalismo che trova origine nella pittura greca classica ed ellenistica e spesso infatti si trattava di copie di celebri originali dell’arte greca. In mostra gli eleganti quadretti idillico-sacrali della villa di Agrippa Postumo a Boscotrecase, ed i quadri della casa dell’Amor Fatale con Medea, Fedra e Paride ed Elena.
Il passaggio al IV stile risale al periodo degli imperatori Claudio e Nerone, quando a Pompei torna il gusto per la ricchezza ed il fasto delle architetture scenografiche ma prive della profondità illusionistica del II stile. Si impongono i quadri raffiguranti la mitologia, con temi spesso ripetuti, come gli amori di Marte e Venere, le imprese di Ercole e la storia di Didone.
Oltre alla pittura degli stili pompeiani, è presente un’altra corrente molto popolare, realizzato per fini pratici come le insegne di bottega e le decorazioni delle taverne. Dipinte senza particolare stile né raffinatezza, conquistavano tuttavia l’attenzione dell’ipotetico cliente o viandante attraverso la loro forte esuberanza.
Nella pittura romana si diffuse, infine, un tema iconografico di grande rilevanza, quello del giardino. Le pitture spesso utilizzate sulle pareti degli stessi giardini con la funzione di estenderne prospetticamente le dimensioni, o con lo scopo di intensificare la componente naturale attraverso finti cespugli o porzioni di bosco. Spesso presenti in questi dipinti richiami allegorici al mondo dionisiaco ed afrodisiaco.
Info
Sede: Museo Archeologico Nazionale di Napoli - Piazza Museo Nazionale, 19 - Napoli
Periodo: 29 aprile - 31 dicembre 2009
Orari: 9.00-19.30 (tutti i giorni), martedì chiuso
Ingresso: €10,00 intero - €6,75 ridotto
Tel: 0814422149 (infos e prenotazioni)
Note: La mostra fa parte del circuito Campania Artecard. Prenotazione obbligatoria per gruppi, scuole e visite didattiche.
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