giovedì 14 maggio 2009

LA RICERCA DELLA FELICITA'

La ricerca della felicitàTitolo originale: The pursuit of happyness
Nazione: USA
Anno: 2006
Genere: biografico, drammatico
Durata: 1h57m
Regia: Gabriele Muccino
Sceneggiatura: Steve Conrad
Fotografia: Phedon Papamichael
Musiche: Andrea Guerra
Cast: Will Smith, Thandie Newton, Jaden Smith, Dan Castellaneta, Brian Howe, James Karen, Kurt Fuller, Takayo Fischer, Domenic Bove, Geoff Callan, George Cheung, Joyful Raven, Eric Schniewind, David Michael Silverman, Kevin West, Scott Klace


Trama
Chris Gardner vive a San Francisco, ha un bambino di cinque anni tenero ed intelligente. I rapporti con la sua compagna non sono ottimi anche perché Chris riesce a malapena ad arrivare alla fine del mese. Malgrado gli apprezzabili tentativi di mantenere in piedi la sua famiglia, la madre di suo figlio decide di andarsene e tentare la fortuna a New York. Un giorno si ferma ad osservare un uomo con un bel completo che posteggia un’auto di valore di fronte ad un edificio. Rimane conquistato da quegli uomini d’affari che entrano ed escono dell'edificio. Tutti sembrano felici e Chris comprende che esiste un modo per diventarlo. Decide di provarci e riesce ad ottenere un posto da stagista, ma non percepirà nulla durante lo stage e neanche ha la sicurezza che al termine del corso avrà il posto tanto desiderato. La sua voglia di ottenere qualcosa di importante sta rischiando di rovinargli la vita: rimasto senza uno stipendio, viene sfrattato di casa e le cose per lui ed il figlio diventano sempre più difficili.

Recensione
Gabriele Muccino si trasferisce negli Stati Uniti e complice Will Smith, realizza “La ricerca della felicità”, film intenso e drammatico tratto dal libro biografico di Chris Gardner che durante negli anni ’80 visse un’avventura personale fatta di forte miseria, senza una fissa dimora e con il figlio di cinque anni. Dopo il successo di critica e di pubblico de “L’ultimo bacio” ed il successivo “Ricordati di me”, rappresentazione delle vacuità del mondo patinato della televisione, ma sempre colmo di riferimenti a drammi giovanili e familiari, Muccino si fa notare nientemeno che da Will Smith che ne apprezza le capacità registiche e lo vuole per un film da lui interpretato. Fortunatamente, seppur ricolmo di mezzi e di danaro, Muccino si presenta con opportuna modestia e con fare misurato dirige il film alla sua maniera adattandosi però alla nuova situazione nonché all’esperienza di Will Smith. Le discussioni domestiche tra Chris e sua moglie, con il figlio impassibile spettatore, ricordano molto quelle già trattate nei suoi precedenti film attraverso un isterico movimento della mdp, spesso a spalla. Un film commovente, mai patetico, narrato in modo composto e lento, ma attraverso la sua lentezza si acuiscono l’angoscia di Chris durante la sua difficile storia, un po’ secondo quelle che erano i metodi del cinema neorealista italiano. Basandosi su una sceneggiatura scritta da Steve Conrad, Muccino concentra l’attenzione sul rapporto padre-figlio, puntando anche sull’affiatamento tra Will Smith e suo figlio Jaden. Diversi i momenti commoventi che fanno comprendere le difficoltà del momento grazie anche ad una matura interpretazione di Will Smith: lo sguardo attonito quando la moglie gli comunica la sua intenzione di trasferirsi a New York e le sue lacrime nel bagno della metropolitana sono momenti di intensità interpretativa.
Ottima la fotografia di Phedon Papamichael, una ricostruzione di San Francisco degli anni ’80 fedele anche per l’ottimo impianto scenico realizzato da Lauri Gaffin.
“La ricerca della felicità” è un film che attraverso un’accurata visione della famiglia, il lavoro e la società in genere, consolida il grande mito americano identificandolo con il raggiungimento della felicità. La felicità non è il denaro, ma riuscire a raggiungere i propri obiettivi mediante il duro lavoro, conservando la propria dignità anche quando non si ha nulla, neanche un posto per dormire. Ritratto di un'America spietata verso i “losers”, ma disposta a premiare gli individui determinati ad emergere contando soltanto sulle proprie forze. Un ottimo esordio americano per Gabriele Muccino.

Voto: 8,5



FONTE

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