Le vacanze abruzzesi di quest'estate sono all'insegna, oltre che della ricerca di un riposo fisico ed intellettuale dalla noiosa routine quotidiana, di qualche tentativo di riflessione che spesso si fa fatica ad intraprendere in altri periodi dell'anno.
Ecco che allora, seduti al bar di buon mattino in compagnia delle giuste amicizie (nel caso specifico un comunicatore politico) i pensieri e le parole riescono a coincidere e ad essere più lucide.
La riflessione arriva a definire una teoria riguardo al modo di vedere la realtà da parte delle Aziende (ovvero: le persone che dei destini di un'Azienda hanno la responsabilità).
Le Aziende hanno "occhi" che guardano in modo diverso la realtà che le circonda e nella quale si muovono (il mercato o i mercati di riferimento).
Gli "occhi" sono di due tipi: quelli che guardano dentro l'Azienda e quelli che guardano fuori da essa.
Spesso questi occhi hanno capacità di visione distorte: si guarda con molta attenzione a ciò che accade dentro l'azienda, mentre si ignora ciò che accade fuori.
Ne derivano quindi, da un lato, inadeguate e disturbate condizioni di lavoro per gli addetti dell'Azienda e, dall'altro, una spiccata inadeguatezza della stessa Azienda, a sostenere la competizione del mercato.
Da questa teoria, che potrei ribattezzare "degli occhi" discendono quelle per me - ed il amico seduto al bar - sono le parole chiave che il manager illuminato dovrebbe tenere sempre a mente: Relazioni e Mobilità, ovvero le azioni da svolgere prioritariamente, alle quale dare la precedenza nella scaletta delle cose da fare.
Relazioni, non c'è bisogno di approfondire: gestione e consolidamento dei rapporti e delle istanze delle quali ognuno di noi è portatore - come singolo individuo e come appartenente ad una community.
Mobilità: il manager (con questa parola identifico colui che ha un ruolo di gestione e di amministrazione) deve porre grande attenzione a ciò che accade al di fuori dell'Azienda. Deve quindi muoversi, nel senso figurato del termine, essere un trensetter, un opinion maker, un qualcuno in grado di osservare, decifrare e, possibilmente, anticipare la realtà nella quale si muove, nuovamente sia come singolo individuo e come appartenente ad una community.
Tutto il resto va delegato. Purtroppo la stragrande maggioranza dei manager italiani non sa delegare e quindi non è il grado di applicare il principio delle Relazione e della Mobilità.
FONTE
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