Il successo del Crazy Marketing Network (per fare un esempio), i contatti che ognuno di noi attivo socialmente nella rete attraverso la partecipazione ai vari network, il continuo aggiornamento dei blog con argomenti che evidentemente destano interesse e sono seguiti giornalmente da centinaia di navigatori-internauti (a proposito, questo è l'articolo che La Repubblica di oggi dedica all'argomento) contribuisco a generare un'idea della persona e della professionalità che c'è dietro.
Personalmente, nell'ultimo anno e mezzo, da quando cioè ho aperto il mio primo blog, ne ho avuto più volte riprova: sono stato invitato a speech presso università pubbliche e private, riviste del settore di mia competenza mi hanno intervistato, sono stato invitato a scrivere un pezzo per Sviluppo&Organizzazione accanto a Francesca Golfetto (docente alla Bocconi e tra i massimi esperti in Italia in fatto di fiere) ed al direttore generale della Fiera di Vicenza, per presentarmi a nuovi clienti utilizzo il blog e come cv i miei profili in rete...
Il concetto di on line reputation vale, oltre che per le persone, per le aziende e si fino a ieri la fidelizzazione al marchio ed al brand passava attraverso il prezzo, da domani (anzi, da oggi) passerà attraverso la capacità che l'azienda dimostrerà di avere con il consumatore evoluto che frequenta la rete.
Una reputazione, quella costruita attraverso l'utilizzo e la frequentazione del web, da tutelare giornalmente, e questo è a mio avviso il rovescio della medaglia, proprio perché il web ci rende 'trasparenti' e quindi più attacabili ed in un certo senso vulnerabili.
A tal riguardo, uno slide show che magari molti di voi conoscono, ma che comunque mi sembra interessante riproporre:
FONTE
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