venerdì 15 maggio 2009

Pubbliche relazioni in fermento

Questo post non è originale in quanto pubblicato alcuni giorni fa da Maurizio Goetz sul suo Marketing Usabile, ma dal momento che lo trovo così illuminante tanto da farlo assurgere - a mio parere - come manifesto delle PR nell'era dell'internet, voglio riproporlo a beneficio di coloro che non avessero letto.

Secondo Osvaldo Adinolfi di Edelman, il futuro della comunicazione è digitale ed il suo successo dipende da pochi semplici concetti.

CONTINUITY. Una vincente moderna comunicazione digitale si deve ormai basare sulla continuità: del dialogo, della relazione, della interattività. Non sarà più sufficiente e nemmeno immaginabile, in futuro, inserire un video dalle potenzialità virali su YouTube e lasciare che produca da solo i propri possibili risultati (contatti).
“Digital is not like Adv: one shot.” Ha sottolineato Rick con quella forza che proviene da una grande passione.

Noi abbiamo bisogno di generare una relazione, di costruire una conversazione, di nutrire costantemente un dialogo basato sulla reciproca stima e fiducia. E questo richiede tempo ed impegno.
“Digital needs continuity: especiacially continuous commitment and continous engagement”. Le aziende che non intendono investire le giuste risorse per garantire questa continuità nel tempo, farebbero bene a desistere dall’intraprendere questa strada.

CONTENT DRIVEN. Nel futuro del digitale non sarà più la creatività d’impatto a generare attenzione e coinvolgimento; bensì la rilevanza dei contenuti.
E questo futuro non è poi così lontano. Già da oggi, infatti, è possibile assistere ad un evidente successo di tutte quelle campagne di comunicazione digitale che fanno leva sul “content providing” piuttosto che su di una mera (spesso gratuita) creatività.

Esse generano valore per il target coinvolto, invitandolo ad una discussione interattiva basata sugli argomenti di reciproco interesse.
Dopotutto i Blog, i Forum, i Wiki, le stesse Community non nascono dalla volontà di stupire con effetti speciali, quanto dalla volontà di condividere le proprie passioni ed i relativi contenuti. “Don’t think (creativelly) digital... BE DIGITAL!!!”

DIGITAL CULTURE vs DIGITAL DIVISION. Finchè le tecnologie digitali rimarranno appannaggio di poche persone il vero cambiamento strategico, da una tradizionale ad una moderna e vincente comunicazione, non avverrà mai in pieno.
Le strutture aziendali (clienti ed agenzie) non dovrebbero più limitarsi ad avere una (piccola) divisione tecnologica; dovrebbero diffondere una cultura digitale in tutta la loro realtà professionale.

Coinvolgendo tutti i dipendenti in diversi livelli di training. “Digital should not be a corporate division. Digital must be a corporate culture, behavior, philosophy and strategic approach. It’s not just about designing a new department but is about re-defining the whole corporate and marketing communication. Digital should move from a nice-to-have tool to a must-have strategic approach to communication”.
FONTE

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