venerdì 8 maggio 2009

Recensione Il Seme della Discordia con Caterina Murino e Alessandro Gassman

the hunting partyTitolo originale: id.
Nazione: Bosnia-Erzegovina, Croazia, USA
Anno: 2007
Genere: avventura, drammatico
Durata: 1h43m
Regia: Richard Shepard
Sceneggiatura: Richard Shepard
Fotografia: David Tattersall
Musiche: Rolfe Kent
Cast: Richard Gere, Terrence Howard, Jesse Eisenberg, James Brolin, Ljubomir Kerekes, Kristina Krepela, Gordana Vukres, Joy Bryant, Sanela Seferagic, Damir Saban, Goran Kostic, Mark Ivanir


Trama
Il famoso reporter televisivo Simon Hunt ha lavorato nelle più pericolose zone di guerra del mondo, seguito regolarmente dal suo cameraman Duck. Assieme hanno rischiato la vita per poter riportare attraverso i loro servizi le atrocità della guerra. Durante una trasmissione in diretta su un canale nazionale, Simon perde il controllo troncando per sempre la sua carriera. Da quel momento, Duck va avanti nella sua carriera mentre Simon scompare, forse impegnato in guerre pericolose come giornalista free lance. Dopo cinque anni, Duck ritorna a Sarajevo per seguire il quinto anniversario della fine della guerra, accompagnato da Benjamin, giornalista in erba nonché figlio di uno dei produttori del network. Improvvisamente riappare Simon che convince Duck di seguirlo alla ricerca della “Volpe”, il criminale di guerra più ricercato di Bosnia. Simon, Duck e Benjamin si avventurano così alla ricerca del criminale, al fine di realizzare lo scoop della loro vita.

Recensione
La storia di “The Hunting Party” ha inizio nell’ottobre del 2000 quando uno dei produttori, Mark Johnson, legge la storia di Scott Anderson, uno giornalista che, appena rientrato dalla Bosnia, pubblicò il suo reportage di guerra sulla rivista Esquire: una curiosa storia di guerra scritta con macabra ironia. Incontrato il giornalista, Johnson riuscì a concordare la produzione di un film. Contattò il regista e sceneggiatore Richard Shepard, il quale iniziò a scrivere la sceneggiatura che dopo qualche anno portò a compimento.
“The Hunting Party” inizia con la significativa premessa: “Solo i particolari più assurdi di questa storia sono veri”. Racconta la storia di tre uomini alle prese con un viaggio pericoloso in un paese che non aveva ancora dimenticato gli orrori di una guerra fratricida. Tra realismo e finzione, “The Hunting Party” è un film “on the road” che non intende dare giudizi sulla guerra, ma che vuole soltanto raccontare gli episodi, a volte anche divertenti, dei tre protagonisti. Non mancano però sequenze dure, realizzate in maniera cruda e realistica.
Ottimo il cast, interprete di personaggi ben caratterizzati da Shepard, senza retorica né enfasi. Piace molto il sempreverde Richard Gere, a suo agio nei panni di Simon Hunt, quello che in realtà era il reporter di guerra Scott Anderson. Un personaggio folle attorno al quale ruota l’intera pellicola. Terrence Howard è invece interprete pacato e sommesso nel ruolo di Duck, il cameraman che segue Simon nelle sue disavventure. Non ultimo in ordine di importanza Jesse Eisenberg, ormai sempre meno promessa del cinema e sempre più attore affermato.
Buone le scene d’azione che si intrecciano ai flashback legati ai ricordi drammatici dei personaggi: tutto è guarnito da un singolare umorismo nero nei confronti della guerra, unico sfogo mentale per uomini che si ritrovano a svolgere la propria professione in martoriate zone di guerra.
La fotografia di David Tattersall si sottomette alla narrazione come strumento strettamente collegato allo sguardo dei protagonisti.
Terrificante in alcuni punti la colonna sonora di Rolfe Kent: all’inizio del film, ad esempio, la musica che stride fortemente con l’aspetto visivo, con cadaveri ammassati e membra umane squarciate dai proiettili risulta tragicamente assurda, ma terribilmente reale.
“The Hunting Party” è un film che non prende alcuna netta posizione su un terribile conflitto, ma con estrema sfrontatezza e senza mai essere pesante vuole mostrare le atrocità della guerra attraverso una trama coinvolgente e piacevole. Perfetto equilibrio tra dramma e azione, peccato per il finale un po’ sbrigativo, ma questo è un’inezia rispetto alla numerose qualità della pellicola.

Voto: 7



FONTE
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